26.02.2015 – Intanto dai sindacati mobilitazione a oltranza sul personale delle Province

Intanto dai sindacati mobilitazione a oltranza sul personale delle Province

di Daniela Casciola

Stato di agitazione del personale delle amministrazioni provinciali, mobilitazione a livello territoriale in ogni provincia, con assemblee e presidi, e una manifestazione nazionale entro il 31 marzo prossimo. Si è chiusa così l’assemblea nazionale unitaria del settore, proclamata da Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl.

L’assemblea di Firenze

Ieri, a Firenze, centinaia di quadri e dirigenti sindacali delle Province si sono confrontati sul coordinamento tra Governo e Regioni nell’attuazione della riforma Delrio, sulla tenuta complessiva del sistema, ma anche sui livelli occupazionali e salariali per un comparto di 56mila dipendenti, di cui 20mila a rischio esubero a causa degli attesi tagli.

Tutto come nelle intenzioni della vigilia dell’assemblea, dunque, quando i sindacati avevano chiesto al Governo un radicale cambio di rotta, senza il quale sarebbero andati avanti con la mobilitazione ad oltranza.

Preoccupazioni e rivendicazioni

«Questa assemblea rappresenta il trampolino di lancio della nostra protesta. Non ci fermeremo fin quando il Governo non garantirà risposte certe per i lavoratori e per i servizi alle comunità locali» scrivono in una nota Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl.

Troppe sono le incertezze che preoccupano i sindacati: indeterminatezza sui tempi e sulle modalità attraverso le quali il Governo e le Regioni intendono portare a conclusione il percorso di riassetto territoriale, incertezza sulla complessiva tenuta del sistema (dopo i preoccupanti tagli apportati ai finanziamenti degli enti locali con la legge di stabilità 2015) e sulle effettive garanzie a salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali.

«Da governo centrale e governi regionali pretendiamo un radicale cambio di rotta», concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl. «Per questo rivendichiamo l’apertura di un confronto serio che assicuri ai cittadini e ai lavoratori la piena sostenibilità del sistema e la salvaguardia occupazionale intervenendo, se necessario, anche normativamente per correggere i tagli finanziari a regioni, province e comuni».

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