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#NottedellaRepubblica addio #democrazia Renzi e decreti legge

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Nella notte della Repubblica, restano egualmente gravi le dichiarazioni di Renzi su Parlamento e decretazione d’urgenza.

Il premier si ricorda che l’Italia è una repubblica parlamentare, nella quale, dunque, la sovranità, del popolo, si esercita primariamente in Parlamento, quando è utile dialetticamente per giustificare la propria posizione di “mai eletto”, formalmente corretta sul piano giuridico. Se non fosse che si tratta di un presidente mai passato per una verifica elettiva, che ha ricevuto la fiducia da un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale.

Tuttavia, un secondo dopo, il premier dimentica che l’Italia è una Repubblica parlamentare, quando afferma, in spregio totale ed assoluto della Costituzione, che il Governo può utilizzare la decretazione a proprio piacimento per contrastare “l’ostruzionismo”, scambiando per tale ogni semplice opposizione parlamentare.

Non ci vorrebbe altro per comprendere esattamente la gravità di tutto e l’abisso nel quale ci si trova.

Aspettarsi, tuttavia, che scattino i contrappesi, che pure formalmente ancora esistono, a questo dilagare del potere autocrate e autogiustificato, è vano. La notte della Repubblica è profonda e fitta.

 

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