24.02.2015 – fusione obbligatoria dei Comuni fino a 20/50mila abitanti e dirigenti asserviti alla politica

Meno Comuni, Pd in campo E subito albo dei dirigenti

Ridurre gli enti locali, tramite la fusione di Comuni. E rivedere il metodo di incarico dei dirigenti nella pubblica amministrazione. Sono due obiettivi e due punti programmatici toccati dalla direzione nazionale del Partito democratico, riunitosi a Roma, di cui fa parte il sindaco di San Giovanni Lupatoto Federico Vantini, che ha incontrato altri sindaci per impostare un percorso da proporre al Governo Renzi. «È evidente che la situazione dei Comuni è critica e serve da parte nostra un forte sostegno propositivo che parta dai territorio e induca il governo a fare delle scelte ottimali nella riforma degli enti locali e della pubblica amministrazione», dice Vantini. «Serve un indirizzo chiaro, che semplifichi il sistema degli enti locali: è impossibile potersi permettere più di ottomila Comuni, molti dei quali non superano nemmeno i mille abitanti».

Per arrivare a una riduzione concreta del numero di Comuni e quindi garantire un netto miglioramento dei servizi ai cittadini, Vantini fa sapere che «presenteremo un’istanza al presidente del Consiglio Renzi, in cui chiederemo di avviare la procedura per la fusione di piccoli e medi Comuni, che possono raggiungere cifre ottimali di gestione tra i 20 e i 50mila abitanti. L’unione di Comuni oggi è facoltativa, noi proponiamo invece la fusione: un atto forte del governo, che superi i campanilismi e incentivi la fusione con uno sblocco di patto pluriennale che permetta subito al Comune di investire in opere pubbliche e servizi ai cittadini».

Per favorire la ripartenza del Paese, aggiunge Vantuini, «oltre a una razionalizzazione delle risorse proponiamo anche una forte azione di revisione dei poteri dirigenziali, attraverso l’istituzione di un albo nazionale dei dirigenti e dei segretari, a cui la politica possa attingere in funzione dei mandati elettorali. Non è pensabile che cambino sindaci e forze politiche, mentre i dirigenti siano sempre quelli». Nella prossima commissione «proporremo un documento che integrerà la proposta per l’emendamento Pagliaro, dando più potere alla politica di scegliere i dirigenti».E.G.

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