21/10/2020 – Viminale: coprifuoco selettivo – Potrà essere parziale e limitato ai giorni più affollati

In una nota ai prefetti le istruzioni per le chiusure serali di vie e piazze da parte dei sindaci
Viminale: coprifuoco selettivo – Potrà essere parziale e limitato ai giorni più affollati
di Francesco Cerisano
 
Il coprifuoco serale nei luoghi della movida potrà non applicarsi sette giorni su sette ma essere limitato «a quelli caratterizzati da un più intenso afflusso di persone». Non solo. La chiusura di strade e piazze potrà anche essere parziale, in modo da limitare l’accesso, senza proibirlo totalmente, attraverso il contingentamento degli ingressi. Le parole d’ordine del Viminale, che ha predisposto una nota inviata ai prefetti e al dipartimento della pubblica sicurezza per spiegare le conseguenze della discussa norma del dpcm 18 ottobre (si veda ItaliaOggi di ieri) sono «proporzionalità e adeguatezza». Proprio in quanto limitative della libertà di movimento personale, spiega il ministero dell’interno, le ordinanze dei sindaci, adottate ai sensi dell’art.50 del Tuel (quindi in qualità di autorità sanitarie locali), non dovranno andare oltre «quanto ritenuto necessario a conseguire gli effetti del dpcm». E i comuni dovranno anticipare in modo tempestivo le informazioni sulle chiusure in arrivo con «adeguati mezzi comunicativi, sia alle associazioni di categoria, sia alla cittadinanza interessata».
Prima di disporre la chiusura dopo le ore 21 di strade e piazze dei centri urbani dove maggiore è il rischio di assembramenti notturni, i sindaci dovranno innanzitutto valutare l’andamento della pandemia sul territorio. I primi dati da prendere in considerazione saranno quindi epidemiologici e i sindaci dovranno ponderarli con le «competenti strutture di prevenzione sanitaria» (le Ats, in pratica). Poi in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sindaci e prefetti, assieme ai responsabili delle strutture sanitarie territoriali, individueranno quali aree cittadine chiudere dopo le ore 21 e per quanto tempo.
Se in sede di Comitato provinciale emergerà l’esigenza di fronteggiare situazioni potenzialmente lesive anche della sicurezza pubblica, i sindaci potranno adottare ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell’art. 54 del Tuel.
La nota, firmata dal prefetto Bruno Frattasi, capo di gabinetto della ministra Luciana Lamorgese, raccomanda di valutare attentamente la sostenibilità della misura in termini di impegno delle forze dell’ordine statali e della polizia municipale. Spetterà ai questori la definizione dei contingenti di forza pubblica da impiegare e l’individuazione del numero di vigili urbani che saranno integrati nel controllo del territorio. Il Viminale ricorda come la possibilità di chiusura di strade e piazze a rischio affollamento dopo le 21 sia una misura nient’affatto avulsa dal quadro regolatorio della normativa Covid, ma anzi collegata a misure già presenti nelle prescrizioni approvate dall’inizio della pandemia. Dalla possibilità di chiudere al pubblico strade urbane (prevista dal dl 19/2020), al dpcm 26 aprile che ha attribuito temporaneamente al sindaco il potere di disporre la chiusura di specifiche aree in cui non fosse stato possibile assicurare il distanziamento interpersonale, al dl 33/2020 che, da ultimo, attribuisce al sindaco il potere di chiudere temporaneamente specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare il rispetto della distanza di un metro.
La nota interviene anche sul nuovo orario di attività degli esercizi pubblici che potranno restare aperti dalle ore 5 alle ore 24 con consumazione al tavolo e sino alle ore 18 (e non più alle ore 21) in assenza di consumo al tavolo. La precisazione dell’orario di apertura (oltre a quello di chiusura) si è resa necessaria, spiega il Viminale, per evitare comportamenti elusivi già manifestatisi all’indomani del dpcm del 13 ottobre come nel caso del barista di Catanzaro (titolare di un bar aperto h24) che aveva aggirato il dpcm chiudendo a mezzanotte ma riaprendo 15 minuti dopo.
 
Autocertificazioni
Non ci sarà invece un intervento del Viminale per le autocertificazioni che i cittadini dovranno presentare in caso di controlli nelle regioni (come annunciato dalla Lombardia a partire da domani) che decideranno di attuare il divieto di circolazione serale dalle ore 23 alle ore 5. Per ora, l’indicazione del ministero dell’interno è che siano le regioni interessate dalla misura restrittiva a provvedere autonomamente a redigere i moduli di autocertificazione.

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