tratto da giustizia-amministrativa.it
Consiglio di Stato – Direttiva “Io resto a casa” – Precisazioni e integrazioni
 
Pubblicato il 12 marzo 2020
 
“A questo proposito si richiama l’attenzione sulla circostanza che il d.P.C.M. dell’11 marzo 2020 ha previsto – innovando rispetto alle precedenti disposizioni – che il ricorso all’attività in smart working deve essere la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, mentre la presenza fisica del dipendente in ufficio deve essere limitata alle sole «attività indifferibili da rendere in presenza» (art. 1, punto 6, del d.P.C.M.).
L’individuazione di tali «attività indifferibili da rendere in presenza» è rimessa al dirigente dell’ufficio, il quale solo può stabilire quali attività debbano essere svolte in sede….”
 
“L’accordo individuale – che dovrà essere sottoscritto per tracciare l’attività svolta al fine di consentire poi, una volta cessata l’emergenza, la valutazione del personale – potrà essere sintetico … L’inizio dell’espletamento dell’attività di lavoro in smart working prescinde dalla stipula dell’accordo, che potrà essere formalizzato successivamente;”
 
 

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