08/07/2020 – “Decreto Semplificazione”: via libera del Consiglio dei Ministri al Dl. contenente cruciali novità in tema di appalti

“Decreto Semplificazione”: via libera del Consiglio dei Ministri al Dl. contenente cruciali novità in tema di appalti
07 Lug, 2020 by Redazione
 
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi nella serata del 6 luglio 2020, ha approvato il testo “Dl. Semplificazione”, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.
Il Provvedimento contiene importanti novità in materia di:
  • contratti pubblici e edilizia;
  • tempi dei procedimenti e responsabilità (responsabilità erariale, controlli della Corte dei conti e riforma del reato di abuso d’ufficio);
  • sostegno e diffusione dell’Amministrazione digitale;
  • investimenti pubblici, ambiente e green economy.
Riportiamo qui di seguito le anticipazioni sulle principali disposizioni introdotte dal Decreto, così come delineate nella Nota diffusa da Palazzo Chigi a margine del Consiglio dei Ministri n. 54.
  1. Contratti pubblici ed edilizia
Tra le principali misure in materia di contratti pubblici, al fine di incentivare gli investimenti nel Settore delle Infrastrutture e dei Servizi, si introduce in via transitoria, fino al 31 luglio 2021, una nuova disciplina degli affidamenti di lavori, servizi e forniture. Le nuove norme prevedono:
a) l’affidamento diretto per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 Euro;
b) una procedura negoziata, senza bando, previa consultazione di almeno 5 operatori economici, ove esistenti, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, che tenga conto anche di una diversa dislocazione territoriale delle imprese invitate, individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per l’affidamento di servizi e forniture di importo pari o superiore a 150.000 Euro e fino alle soglie di cui all’art. 35 del “Codice dei contratti” e di lavori di importo pari o superiore a 150.000 Euro e inferiore a 350.000 Euro, ovvero di almeno 10 operatori per lavori di importo pari o superiore a 350.000 Euro e inferiore a 1 milione di Euro, ovvero di almeno 15 operatori per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di Euro e fino alle soglie di cui all’art. 35 del “Codice dei contratti”.
Gli affidamenti diretti possono essere realizzati tramite determina a contrarre, o atto equivalente, che contenga gli elementi descritti nell’art. 32, comma 2, del “Codice”. Per gli affidamenti tramite procedura negoziata, il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso, salvo motivato ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
In caso di aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso, le stazioni appaltanti procedono all’esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o
superiore alla soglia di anomalia individuata ai sensi dell’art. 97, commi 2, 2-bis e 2-ter, del “Codice”, anche qualora il numero delle offerte ammesse sia pari o superiore a 5.
È previsto che l’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente avvenga entro 2 mesi, aumentati a 4 in specifici casi. Il mancato rispetto di tali termini, i ritardi nella stipulazione del contratto e quelli nell’avvio dell’esecuzione dello stesso possono essere valutati ai fini della responsabilità del responsabile unico del procedimento per danno erariale e, qualora imputabili all’operatore economico, costituiscono causa di esclusione dello stesso dalla procedura o di risoluzione del contratto. Si introducono inoltre disposizioni volte ad accelerare i contratti sopra soglia, prevedendo in particolare che l’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente debba avvenire entro il termine di 6 mesi dall’avvio del procedimento. Inoltre, si prevede che la pendenza di un ricorso giurisdizionale non costituisca giustificazione adeguata per la mancata stipulazione del contratto nel termine previsto e, per le opere di rilevanza nazionale o sopra le soglie comunitarie, le sospensioni nell’esecuzione potranno essere stabilite dalle parti o dalle autorità giudiziarie solo in casi ben specificati. Sarà poi obbligatorio costituire Collegi consultivi tecnici con il compito di risolvere rapidamente le controversie e le dispute tecniche che potrebbero bloccare gli appalti e, per evitare che la mancanza di risorse blocchi i cantieri, viene creato un apposito “Fondo”, che potrà finanziare temporaneamente le Stazioni appaltanti. Infine, si semplificano e si uniformano le procedure di nomina dei Commissari straordinari per le opere di maggiore complessità o più rilevanti per il tessuto economico, sociale e produttivo.
In ambito edilizio, si provvede alla semplificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione e delle procedure di modifica dei prospetti degli edifici; all’accelerazione dei termini di svolgimento delle procedure edilizie tramite una conferenza di servizi semplificata per acquisire l’assenso delle altre amministrazioni; al rafforzamento degli incentivi per gli interventi di rigenerazione urbana, con la riduzione del contributo di costruzione da pagare al Comune; alla proroga della validità dei titoli edilizi; alla previsione del rilascio su richiesta dell’interessato circa l’intervenuta formazione del silenzio assenso da parte dello “Sportello unico edilizia” (Sue).
2. Procedimenti e responsabilità degli Amministratori
Per quanto riguarda le semplificazioni dei procedimenti si prevede che, per la maggior parte degli adempimenti burocratici, scaduti i termini previsti dalla legge, valga la regola del silenzio-assenso, con inefficacia degli atti tardivamente intervenuti.
Si introduce la Conferenza di servizi semplificata, con la compressione dei tempi: tutte le Amministrazioni coinvolte dovranno rispondere entro 60 giorni. Inoltre, le Amministrazioni dovranno misurare la durata effettiva dei procedimenti di maggiore impatto per cittadini e imprese, confrontarli con i termini previsti dalla legge, e pubblicarli. Si introducono semplificazioni per favorire la partecipazione di cittadini e imprese ai procedimenti amministrativi telematici, introducendo il Principio generale che le Pubbliche Amministrazioni devono erogare i propri servizi in digitale e che i cittadini devono poter consultare gli atti in forma digitale.
Si tagliano anche i costi della burocrazia, prevedendo che, sia per le norme primarie che per i decreti attuativi, nel caso si introducano nuovi costi regolamentari, si debbano eliminare altri oneri di pari valore, oppure rendere i nuovi costi introdotti fiscalmente detraibili.
Si introduce, per il periodo 2020-2023, l’Agenda della semplificazione amministrativa, definita secondo le linee di indirizzo condivise fra, Stato, Regioni, Province autonome ed Enti Locali, e si dispone la definizione di una modulistica standard in tutto il Paese per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni da parte dei cittadini.
Sul fronte della responsabilità degli Amministratori pubblici, si prevede, fino al 31 luglio 2021, la limitazione della responsabilità per danno erariale al solo dolo per quanto riguarda le azioni, mentre resta invariata per le omissioni, in modo che i Funzionari siano chiamati a rispondere in misura maggiore per eventuali omissioni o inerzie, piuttosto che nel caso di condotte attive. Inoltre, la fattispecie del dolo viene riferita all’evento dannoso e non alla sola condotta, viene rafforzata il controllo concomitante da parte della Corte dei conti per accelerare le spese di investimento pubblico e viene definito in modo più puntuale il reato di abuso d’ufficio, affinché i Funzionari pubblici abbiano certezza su quali sono gli specifici comportamenti puniti dalla legge.
3. Diffusione dell’Amministrazione digitale
In merito alla cittadinanza digitale e allo sviluppo dei servizi digitali della P.A., si prevede: l’accesso a tutti i servizi digitali della P.A. tramite “Spid”, “Carta d’identità digitale” (Cie) e “AppIO” su smartphone; il domicilio digitale per i Professionisti, anche non iscritti ad Albi; la semplificazione e il rafforzamento del domicilio digitale per i cittadini; la presentazione di autocertificazioni, istanze e dichiarazioni direttamente da cellulare tramite “AppIO”: semplificazioni per il rilascio della Cie; una Piattaforma unica di notifica digitale di tutti gli atti della P.A. e via Pec degli atti giudiziari; la semplificazione della firma elettronica avanzata; il sostegno per l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici; regole omogenee per tutte le P.A. per gli acquisti informatici, la formazione digitale dei dipendenti pubblici e la progettazione dei servizi digitali ai cittadini; la semplificazione e il rafforzamento dell’interoperabilità tra banche dati pubbliche e misure per garantire piena accessibilità e condivisione dei dati tra le P.A.; la semplificazione e il rafforzamento della “Piattaforma digitale nazionale dati”, finalizzata a favorire l’utilizzo del patrimonio informativo pubblico. Si introdurre misure per l’innovazione, volte a semplificare e favorire le iniziative innovative e, in particolare misura, le sperimentazioni mediante l’impiego delle tecnologie emergenti.
4. Semplificazioni in materia di Imprese, Ambiente e Green economy
Per le Imprese si introducono: la semplificazione e la velocizzazione dei lavori sulle infrastrutture di rete per le comunicazioni elettroniche e la banda larga; l’aumento dell’importo di erogazione in un’unica soluzione della “Nuova Sabatini” (contributi alle Imprese per il rimborso di prestiti destinati a investimenti in beni strumentali) e la semplificazione del medesimo incentivo per le Imprese del Mezzogiorno; la semplificazione delle procedure per la cancellazione dal Registro delle imprese e per lo scioglimento degli Enti cooperativi; il rafforzamento del Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici, la semplificazione delle attività del Cipe e quella delle erogazioni dei contributi pubblici nel Settore dell’Agricoltura; la possibilità per le Società per azioni quotate di prevedere aumenti di capitale in deroga rispetto alla disciplina del Codice civile.
In tema di sostegno alla tutela dell’Ambiente e alla Green economy, il Decreto introduce la razionalizzazione delle procedure di “Valutazione d’impatto ambientale” (Via) associate alle opere pubbliche; l’esclusione dall’obbligo di assoggettabilità alla Via e al regime dei beni e interessi culturali per interventi urgenti di sicurezza sulle dighe esistenti prescritti dal Mit che non trasformino in maniera significativa gli sbarramenti; la semplificazione delle procedure per interventi e opere nei luoghi oggetto di bonifica nei “Siti di Interesse Nazionale” (Sin); la velocizzazione dei tempi di assegnazione dei fondi contro il dissesto idrogeologico ai commissari; la razionalizzazione degli interventi nelle Zone economiche ambientali; semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, nonché per realizzare punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici; una nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei, con benefici per le casse dello Stato; l’estensione ai piccoli Comuni (fino a 20.000 abitanti) del meccanismo dello “scambio sul posto altrove” per incentivare l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; un Piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano per soddisfare le esigenze di miglioramento della qualità delle superfici forestali secondo direttrici incentivanti e di semplificazione; semplificazioni per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di Sace a favore di progetti del green new deal.

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