20/01/2020 – Le novità contenute nella legge di bilancio in tema di innovazione digitale

Le novità contenute nella legge di bilancio in tema di innovazione digitale
di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale
La digitalizzazione
Il comma 399 della L. n. 160/2019 assume l’obiettivo del rafforzamento strutturale dei processi di innovazione tecnologica e di digitalizzazione di competenza del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri. Con questi fini, incrementa di 6 milioni di euro per l’anno 2020, 8 milioni per l’anno 2021 e 10 milioni annui a decorrere dall’anno 2022 l’autorizzazione di spesa di cui all’art. 8, comma 1-quinquies, D.L. n. 135/2018.
L’art. 8 affida, a decorrere dal 1° gennaio 2020, al Presidente del Consiglio dei ministri o Ministro da questi delegato le funzioni, i compiti e i poteri che l’art. 63D.Lgs. n. 179/2016 ha conferito al Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale italiana.
Al medesimo Presidente il comma 401 della Legge di bilancio ora affida anche l’onere di individuare, promuovere e gestire, mediante la competente struttura per l’innovazione, progetti di innovazione tecnologica e di trasformazione digitale di rilevanza strategica e di interesse nazionale, finalizzati allo sviluppo e alla diffusione dell’uso delle tecnologie tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.
A supporto delle strutture della Presidenza del Consiglio opera un contingente di personale formato da esperti in possesso di specifica ed elevata competenza nello sviluppo e gestione di processi complessi di trasformazione tecnologica e delle correlate iniziative di comunicazione e disseminazione nonché di significativa esperienza in progetti di trasformazione digitale, ivi compreso lo sviluppo di programmi e piattaforme digitali con diffusione su larga scala.
Le nuove risorse introdotte dal comma 399 della Legge di bilancio dunque serviranno a sostenere le funzioni affidate al Presidente del Consiglio dei ministri e all’assunzione del personale a supporto, oltre che per spese di missione e per l’acquisto di servizi immediatamente correlate ai progetti.
Sempre al fine di avviare la realizzazione delle azioni, delle iniziative e dei progetti connessi e strumentali all’attuazione dell’Agenda digitale italiana, ma anche per le azioni, le iniziative e i progetti di innovazione e delle connesse attività di comunicazione, il comma 400 autorizza la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
Alla Presidenza del Consiglio dei ministri il comma 402 affida inoltre l’onere di sviluppare una piattaforma digitale per le notifiche, al fine di rendere più semplice, efficiente, sicura ed economica la notificazione con valore legale di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni della pubblica amministrazione.
Lo sviluppo dovrà essere effettuato tramite la società di cui all’art. 8, comma 2, del citato D.L. n. 135/2018, ossia PagoPA, la quale ne affida lo sviluppo, anche attraverso il riuso di infrastrutture tecnologiche esistenti, alla società di cui all’art. 83, comma 15, D.L. n. 112/2008, cioè la SOGEI. Per la realizzazione della piattaforma il comma 403 autorizza la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2020.
Le misure di spending
Il comma 588 affida alla Ragioneria Generale dello Stato l’onere di stipulare con SOGEI un apposito disciplinare al fine di razionalizzare i propri data center secondo un modello innovativo di erogazione dei servizi di conduzione infrastrutturale e connettività.
Il comma 610 dispone che le amministrazioni pubbliche e le società inserite nel conto economico consolidato, ma con esclusione degli enti territoriali e delle società da questi partecipate, assicurino per il triennio 2020-2022 un risparmio di spesa annuale pari al 10% della spesa annuale media per la gestione corrente del settore informatico sostenuta nel biennio 2016-2017.
La percentuale di risparmio è ridotta al 5% per le spese correnti sostenute per la gestione delle infrastrutture informatiche (data center) a seguito del passaggio al «Cloud della PA» (comma 611). Il comma 612 prevede che le riduzioni non si applichino alle spese sostenute dalla SOGEI, con riferimento alle prestazioni e ai servizi erogati, alle acquisizioni di beni e servizi propri e per conto delle amministrazioni committenti. Sono altresì escluse le spese sostenute dall’INPS.
commi 614 e 615 introducono alcune razionalizzazioni che dovrebbero portare ad una maggiore digitalizzazione delle procedure in capo al Ministero dell’interno per la raccolta e l’inoltro delle domande, dichiarazioni o atti dei privati nonché per lo svolgimento di altre operazioni preliminari all’adozione dei provvedimenti richiesti e per l’eventuale inoltro, ai privati interessati, dei provvedimenti o atti conseguentemente rilasciati.
Viene specificato che i concessionari di servizi pubblici devono essere dotati di una rete di sportelli capillare su tutto il territorio nazionale, di infrastrutture logistiche e piattaforme tecnologiche integrate. Devono inoltre essere Identity Provider, avere la qualifica di Certification Authority accreditata dall’Agenzia per l’Italia digitale, avere esperienza pluriennale nella ricezione, digitalizzazione e gestione delle istanze e dichiarazioni alla pubblica amministrazione e nei servizi finanziari a pagamento.
Il voto digitale
Altro aspetto interessante dell’ultima Legge di bilancio è l’introduzione in via sperimentale della modalità di espressione del voto in via digitale per le elezioni politiche ed europee e per i referendum, obiettivo per il quale il comma 627 istituisce nello stato di previsione del Ministero dell’interno il “Fondo per il voto elettronico” con uno stanziamento di 1 milione di euro per l’anno 2020.
Si tratta dunque delle elezioni politiche, delle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, dei referendum abrogativi (ex art. 75 Cost.) e dei referendum costituzionali (ex art. 138 Cost.).
Il comma 628 rinvia ad apposito decreto del Ministro dell’interno, da adottare entro trenta giorni di concerto col Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, le modalità attuative di utilizzo del Fondo e della relativa sperimentazione, che però è per ora “limitata a modelli che garantiscano il concreto esercizio del diritto di voto degli italiani all’estero e degli elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovino in un comune di una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti”.

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