16/01/2020 – Isee, debutto «precomplicato» 

Isee, debutto «precomplicato» 
di DANIELE CIRIOLI – Italia Oggi – 15 Gennaio 2020
Un rompicapo l’ Isee precompilato se in famiglia ci sono altri maggiorenni. Per l’ accesso, infatti, occorre premunirsi della loro delega e indicare, per ognuno di loro, il codice fiscale e il numero di tessera sanitaria con relativa data di scadenza. E non è tutto; fatto ciò, occorre poi affrontare la lotteria del doppio riscontro per ciascuno di loro: il primo di reddito, indicando un dato del modello 730 o Redditi di due anni precedenti; il secondo di patrimonio mobiliare, indicando il saldo al 31 dicembre di due anni precedenti di uno dei depositi o c/c. Se tutto corrisponde, si accede alla pre-compilata: una Dsu parzialmente preconfezionata con i dati di Inps, agenzia entrate, catasto e dei rapporti finanziari (saldi e giacenze medie). A spiegarlo, tra l’ altro, è l’ Inps nel messaggio n. 96/2020.
Ancora in sperimentazione. La Dsu precompilata è l’ attesa novità di quest’ anno. In teoria dovrebbe già essere disponibile per i cittadini, online, sul sito dell’ Inps, potendovi accedere o direttamente o tramite Caf delegato. Ci sarà un periodo di sperimentazione, spiega l’ Inps (non si sa però, da quando) durante il quale sarà resa accessibile solo ai nuclei familiari con una Dsu in modalità web sul sito web dell’ Inps. Resta ferma, comunque, la possibilità, a scelta del dichiarante, di fare la Dsu nella modalità già in uso, cioè non precompilata.
Accesso rompicapo. Per l’ accesso alla Dsu precompilata direttamente da parte del cittadino, online, occorre prima di tutto dichiarare di aver acquisito le delega degli altri componenti della famiglia maggiorenni e indicare, per ognuno di loro, codice fiscale, numero di tessera sanitaria e data di scadenza (dati verificati dall’ Inps). Fatto l’ accesso, si avvia il processo di precompilazione della Dsu. Processo di precompilazione Dsu. Al dichiarante viene chiesto di compilare solo alcuni dati, tra cui quelli relativi al nucleo e altri non completamente disponibili negli archivi amministrativi (ad esempio la casa di abitazione). Se l’ Isee è già stato chiesto in passato, c’ è la possibilità di richiedere all’ Inps di precaricare le informazioni dell’ ultima Dsu (c.d. dati precaricati, si veda tabella).
Poi occorre superare il test privacy (se ci sono familiari maggiorenni), tramite i c.d. elementi di riscontro, controllati dall’ agenzia delle entrate. Il riscontro per i familiari. Il test va fatto per ogni familiare maggiorenne, per ognuno dei quali il dichiarante deve fornire sia un elemento di riscontro del reddito sia un elemento di riscontro del patrimonio mobiliare, entrambi riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della Dsu (per il 2020 l’ anno di riferimento è il 2018). Se l’ accesso alla precompilata avviene tramite Caf, gli elementi di riscontro vanno forniti anche con riferimento al dichiarante. Sottoscrizione e invio. Ultimo passaggio è la sottoscrizione di quanto dichiarato.
Poi, presentata la Dsu, il dichiarante ottiene una ricevuta, ma non l’ Isee calcolato. Per il completamento della Dsu e il conseguente calcolo dell’ Isee sono necessarie altre attività che, però, non coinvolgono i cittadini. I dati autodichiarati e/o precaricati e gli elementi di riscontro, infatti, sono controllati dall’ agenzia delle entrate; se il riscontro è positivo e per tutti i componenti, l’ agenzia invia all’ Inps i propri dati, c.d. dati precompilati. Viene così a confezionarsi la Dsu precompilata che resterà a disposizione del dichiarante per tre mesi, per essere accettata o modificata. Entro lo stesso tempo il dichiarante deve indicare gli ulteriori dati richiesti, che non sono precompilati (si veda tabella). Solo dopo aver completato tutte queste attività, l’ Isee viene calcolato e reso disponibile al cittadino.

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