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Illegittima la convenzione del Comune che impone tariffe fisse per le onoranze funebri
di Michele Nico
La convenzione stipulata tra il Comune e le imprese funebri per consentire alla cittadinanza l’accesso a un servizio funebre decoroso a tariffe fisse inferiori ai prezzi di mercato è in contrasto con la libertà di prestazione dei servizi sancita dal diritto comunitario e viola il divieto di intese restrittive della concorrenza.

Con il provvedimento As 1644 pubblicato sul bollettino del 10 febbraio 2020 l’Antitrust ha preso in esame la delibera di giunta e lo schema di convenzione ivi allegato per la disciplina dei rapporti tra l’ente e le imprese funebri operanti sul territorio locale.

Con i provvedimenti adottati la Pa puntava a calmierare i prezzi di mercato nell’ambito di un settore delicato, dove non mancano, purtroppo, qua e là sul territorio nazionale tristi fenomeni di sciacallaggio in danno ai congiunti del defunto.

Il nobile scopo dell’iniziativa non ha però risparmiato all’amministrazione una serie di rilievi da parte dell’Antitrust, che in un primo tempo ha preannunciato un ricorso dinanzi al Tar contro gli atti dell’ente, poi non avvenuto grazie al fatto che la giunta comunale ha modificato lo schema di convenzione in linea con le osservazioni dell’Authority.

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