03/08/2020 – l’ipotesi di accordo per il triennio 2016-2018 dell’Area Funzioni locali

 

Il 16 luglio 2020, a conclusione di una trattativa condotta in videoconferenza a causa dell’emergenza sanitaria, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il triennio 2016-2018 dell’Area Funzioni locali: l’area dirigenziale che con più di 15.000 dirigenti pubblici è seconda solo all’Area dei dirigenti sanitari. Per la prima volta lo stesso Contratto nazionale di lavoro disciplina le professioni dei dirigenti professionali, tecnici e amministrativi di Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni, Comunità montane, Camere di Commercio, Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Nazionale, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS pubblici), Aziende di servizi alla persona (ASP ex IPAB) e Residenze sanitarie assistite (RSA a prevalenza pubblica), Agenzia per i servizi sanitari regionali (Age.Na.S), Istituti zooprofilattici sperimentali (IZS), Agenzie regionali per la Protezione Ambientale (ARPA), ecc., e, da ultimo, dei segretari comunali e provinciali. Tutti dirigenti che, pur con le loro specificità, hanno in comune il ruolo di gestione, coordinamento e funzionamento delle migliaia di PP.AA. diffuse sul territorio nazionale nelle quali si trovano ad operare. Le complesse vicende che hanno caratterizzato la storia e l’evoluzione contrattuale di queste importanti figure professionali, nell’ambito dei servizi territoriali al cittadino, hanno determinato un grande lavoro da parte delle OO.SS. e dell’ARAN per consentire l’omogeneizzazione normativa, del ruolo e delle prerogative della dirigenza e dei segretari comunali, caratterizzati in questi anni da plurime riforme di particolare significato politico e istituzionale. Dopo più di 10 anni di blocco contrattuale, contrassegnati da leggi che hanno sottratto prerogative importanti alla contrattualizzazione del lavoro pubblico, Aran e OO.SS. scrivono quindi una pagina innovativa, nella forma e nei contenuti, per la storia del pubblico impiego e rimettono al centro il ruolo cruciale che la dirigenza pubblica può svolgere per il rilancio del Paese in questo drammatico momento. Il frutto del lavoro è un’ipotesi di accordo (che nei prossimi mesi dovrà superare il vaglio degli organi di controllo contabile) che, vincendo le resistenze iniziali di parte datoriale (le cui proposte erano significativamente peggiorative dello status dirigenziale) e con totale compattezza sindacale al tavolo negoziale, ha dimostrato la concreta validità della composizione di questa nuova area contrattuale che disciplina una dirigenza, quella dei territori, ampiamente accomunata da analoghe funzioni ed analogo status. Ne ripercorriamo I passaggi più significativi.

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