02/10/2019 – Amministratori locali, la riduzione volontaria dell’indennità di carica non vincola gli esercizi futuri

Amministratori locali, la riduzione volontaria dell’indennità di carica non vincola gli esercizi futuri
di Michele Nico
La rinuncia volontaria a una parte dell’indennità di funzione spettante al sindaco e agli assessori non ha alcuna influenza sull’ammontare della stessa per gli esercizi successivi, con la conseguente possibilità per il Comune di rideterminare discrezionalmente i relativi importi, purché nell’ambito dei limiti massimi definiti dal Dm 119/2000 in ragione della dimensione demografica dell’ente.

Con la delibera n. 113/2019/Par la Corte dei conti dell’Abruzzo, si è espressa sull’argomento delle indennità, mettendo in chiaro che il rigore nell’osservanza delle norme a presidio dei vincoli di finanza pubblica va temperato con un parametro di doverosa equità nei confronti di coloro che ricoprono la carica di governo locale.

Di conseguenza, i magistrati contabili osservano che «le indennità di funzione non possono essere soggette a un congelamento rapportato a un determinato momento storico e mantenuto negli esercizi futuri, per il solo fatto che circostanze di natura personale (…) abbiano potuto incidere sugli importi spettanti».

Secondo i giudici, infatti, non è condivisibile che «gli importi decurtati per motivazioni soggettive vengano a costituire una base storica sulla quale rapportare le medesime indennità̀ anche per le successive tornate elettorali».

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