15/07/2019 – La Riforma della Polizia Locale sta iniziando, tra funzioni, accesso e carriere

La Riforma della Polizia Locale sta iniziando, tra funzioni, accesso e carriere

 15/07/2019 Territorio e governo locale
A quasi trent’anni di distanza dall’ultima riforma, l’esecutivo si occupa di rinnovare ordinamento e funzioni della Polizia Locale. Durante il Consiglio dei Ministri, tenutosi lo scorso 11 luglio, è stato dato il semaforo verde alla legge delega ideato dal Ministro dell’Interno assieme alla titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione.
Basti pensare che il regolamento relativo alla Polizia Locale risale al 1986, ecco perché si è deciso di adeguare le normative in base “ai mutati contesti delle nuove governance sulle politiche per la sicurezza delineatesi nel corso dell’ultimo decennio”. Questo nuovo regolamento partirà proprio dalla “definizione della polizia locale” determinando poi le varie tipologie di compiti riguardanti detta mansione, disciplinando l’accesso ai ruoli e le progressioni di carriera, senza dimenticare la definizione delle qualifiche suddivise in ruoli (agente di polizia giudiziaria, agente di polizia tributaria, ecc.).
La legge delega prevede inoltre la dotazione del personale e l’organizzazione dello stesso, compresi i dispositivi di protezione, come scudi, armi di nuova generazione (taser) e giubbotti antiproiettili. Sarà poi compito delle Regioni regolamentare come istituire il corpo in questione, tenendo presente che saranno necessari almeno 15 operatori. Le divise delle forze locali dovranno essere difformi da quelle di Polizia Statale e delle forze armate. All’interno del testo viene anche disposte le forme di collaborazione con gli enti nazionali, anche attraverso il 112 e le sale operative delle forze di Polizia Locale.
La stessa norma prevede che il numero degli agenti deve seguire i principi di “economicità e funzionalità”tenendo presenti anche gli indicatori relativi all’assetto del territorio, dalla densita di popolazione ai tassi di incidenza dei crimini.
Per riformare le forze di Polizia Locale sarà necessario del tempo, in quanto dopo esser stato approvato dalle Camere, l’esecutivo ha un anno di tempo per emanare tale decreto. Successivamente la norma deve essere trasmessa al Consiglio di Stato e alla Conferenza Unificata, i quali esprimeranno i relativi pareri entro e non oltre 45 giorni dalla ricezione della stessa.
L’iter prosegue portando il tutto nuovamente in Parlamento e alle Commissioni parlamentari competenti, le quali dovranno decretare l’esito entro 60 giorni. In seguito, dopo un anno dall’entrata in vigore del decreto, l’esecutivo potrà decidere “uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive”.
Senza dimenticare che l’iter applicativo richiederà ancora più tempo in quanto si tratta di una materia complessa e porta a forti scontri con le organizzazioni sindacali, i quali sostengono, attraverso la voce di Luigi Marucci, che “In assenza di una previsione di un contratto di diritto pubblico per noi è una controriforma”.
Articolo di Massimo Chiappa

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