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Codice dei contratti, Sblocca Cantieri e i Regolamenti che verranno

28/06/2019
I Regolamenti del Codice dei contratti che verranno. Si, parlo non del Regolamento ma dei regolamenti in quanto mentre sino a quando (entro il 14 ottobre 2019) non sarà predisposto ed emanato quello previsto al comma 27-octies dell’articolo 216 del Codice dei contratti, abbiamo soltanto un residuo del DPR n. 207/2010 e tutti i provvedimenti cosiddetti di soft law emanati dai Ministeri, dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dall’ANAC, nel giro di pochi mesi potremmo trovarci ad avere un primo regolamento confezionato in attuazione del citato articolo 216, comma 27-octies del Codice dei contratti ed un secondo che dovrebbe essere predisposto a seguito di un ennesimo nuovo Codice dei contratti che il Governo dovrebbe approvare in riferimento al disegno di legge delega S.1162 recante “Delega al Governo per la semplificazione, la razionalizzazione, il riordino, il coordinamento e l’integrazione della normativa in materia di contratti pubblici” approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta n. 48 del 28 febbraio 2019 ed incardinato al Senato sin dal 15 aprile 2019 senza che sia mai stato trattato dalla 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni).
Ma ritorniamo a quello che è stato definito dal citato comma 27-octies “Regolamento unico” per far notare come, sino a quando non sarà emanato (e ipotizziamo che difficilmente lo sarà), ci troveremo di fronte all’attuale scenario di soft law con l’unica novità che con le modifiche introdotte dallo sblocca cantieri sono stati cancellati i seguenti provvedimenti:
  • DM Infrastrutture e dei trasporti con cui sono disciplinate le modalità di iscrizione all’albo e di nomina dei collaudatori di infrastrutture, nonché i compensi da corrispondere di cui al previgente art. 196, comma 4;
  • Provvedimento per determinare le classifiche di qualificazione dei contraenti generali di cui al previgente art. 197, coma 3.
Tralasciando il modo paradossale con cui nasce la norma (inserita all’interno del Titolo III rubricato “Disposizioni transitorie, di coordinamento e abrogazioni” e non come argomento principale), il nuovo “Regolamento unico” avrà il compito di abrogare i provvedimenti relativi:
  • ai requisiti degli operatori economici per l’affidamento dei servizi di architettura ed ingegneria (art. 24, co.2 Codice dei contratti e D.M. 2 dicembre 2016, n. 263);
  • alla nomina, ruolo e compiti del responsabile del procedimento (art. 31, co. 5 Codice dei contratti e linee guida ANAC n. 3);
  • alla modalità di dettaglio per supportare le stazioni appaltanti e migliorare la qualità delle procedure “sottosoglia”, delle indagini di mercato, nonché per la formazione e gestione degli elenchi degli operatori economici (art. 36, co. 7 Codice dei contratti e linee guida ANAC n. 4);
  • alle opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica e requisiti di specializzazione richiesti per la loro esecuzione (art. 89, co. 11 Codice dei contratti e D.M. 10 novembre 2016, n. 248);
  • al controllo tecnico, contabile e amministrativo e verifica di conformità (art. 111, commi 1 e 2, Codice dei contratti e D.M. 7 marzo 2018, n. 49);
  • ai lavori concernenti i beni culturali (artt. 146, comma 4, 147, commi 1 e 2, e 150, comma 2 Codice dei contratti e D.M. 22 agosto 2017, n. 154).
Con l’eventuale entrata in vigore del più volte citato “Regolamento unico”, la situazione diventerà molto più complessa dell’attuale perché al “Regolamento unico” continueranno a restare affiancati tutti gli altri provvedimenti attualmente emanati con esclusione di quelli specificatamente indicati nel citato comma 27-octies e precedentemente elencati. Nel dettaglio resteranno in vigore i seguenti provvedimenti:
  1. decreto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 2 novembre 2017, n. 192 (G.U. n. 294 del 20/12/2017) di cui all’articolo 1, comma 7 del Codice dei contratti;
  2. decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 16 gennaio2016, n. 14 (G.U. n. 57 del 9/3/2018) di cui all’articolo 21, comma 8 del Codice dei contratti;
  3. decreto Presidente Consiglio Ministri 10/05/2018, n. 76 relativo al “Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico” (G.U. n. 145 del 25/6/2018) di cui all’articolo 22, comma 2 del Codice dei contratti;
  4. decreto Ministero infrastrutture e dei trasporti n. 560 dell’1/12/2017 pubblicato sul sito del Mit il 12/01/2018, di cui all’articolo 23, comma 13 del Codice dei contratti;
  5. decreti del Ministero del lavoro relativi all’indicazione del costo del lavoro determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a quello preso in considerazione previsti all’articolo 23, comma 16 del Codice dei contratti;
  6. decreto Ministero Giustizia 17 giugno 2016 (G.U. n. 174 del 27/7/2016) di cui all’articolo 24, comma 8 del Codice dei contratti;
  7. decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare relativo ai criteri ambientali minimi (CAM) previsti all’articolo 34, commi 1 e 3 del Codice dei contratti;
  8. circolare Agenzia per l’Italia digitale (Agid) n. 3 del 6 dicembre 2016. È stato accumulato un ritardo di oltre 4 mesi di cui all’articolo 58, comma 10 del Codice dei contratti;
  9. decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 2 dicembre 2016 (G.U. n. 20 del 25/1/2017) di cui all’articolo 73, comma 4 del Codice dei contratti;
  10. decreto Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 12 febbraio 2018 (G.U. n. 88 del 16/4/2018) di cui all’articolo 77, comma 10 del Codice dei contratti;
  11. delibera Anac con i criteri di professionalità dei commissari di gara propedeutico all’istituzione dell’albo nazionale di cui all’articolo 78, comma 1 del Codice dei contratti;
  12. linee guida ANAC n. 6 relative ai mezzi di prova da considerare adeguati per la dimostrazione delle circostanze ed alle carenze nell’esecuzione di un procedente contratto di appalto che sono significative di cui all’articolo 80, comma 13 del Codice dei contratti;
  13. decreto Ministero Sviluppo economico 9 gennaio2018, n. 31  (S.O. n. 16 G.U. n. 83 del 10/4/2018) di cui all’articolo 103, comma 9 del Codice dei contratti;
  14. decreto del Ministero dello Sviluppo economico 7giugno 2017, n. 122 (G.U. n. 186 del 10//8/2017) di cui all’articolo 144, comma 5 del Codice dei contratti;
  15. linee guida ANAC n. 11 del  4/07/2018 (G.U. n. 178 del 2//8/2018) di cui all’articolo 177, commi 1 e 3 del Codice dei contratti;
  16. linee guida ANAC n. 9 del 28/3/2018 (G.U. n. 92 del 20/4//2018) di cui all’articolo 181, comma 4  del Codice dei contratti;
  17. linee guida ANAC n. 7 del 20/09/2017 (G.U. n. 236 del 9/10/2017) di cui all’articolo 192, comma 1 del Codice dei contratti;
  18. decreto Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 7 dicembre 2017 (G.U. n. 12 del 16/1/2018) di cui all’articolo 196, comma 1 del Codice dei contratti;
  19. decreto Ministero Interno 21 marzo 2017 (G.U. n. 81 del 6/4/2017) di cui all’articolo 203, comma 1 del Codice dei contratti;
  20. delibera ANAC 1 febbraio 2019, n. 48 di cui all’articolo 209, comma 13 del Codice dei contratti;
  21. decreto Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 31 gennaio 2018 (G.U. n. 88 del 16/4/2018) di cui all’articolo 209, comma 16 del Codice dei contratti;
  22. delibera Anac 9 gennaio 2019, n. 10 (G.U. n. 22 del 26/01/2019) di cui all’articolo 211 del Codice dei contratti;
  23. decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 2016 (G.U. n. 293 del 31/08/2016) di cui all’articolo 212, comma 5 del Codice dei contratti;
  24. delibera ANAC 1 marzo 2018, n. 264 (G.U. n. 8 del 6/04/2018) di cui all’articolo 213, comma 8 del Codice dei contratti;
  25. delibera ANAC 6 giugno 2018 (G.U. n. 148 del 28/06/2018) di cui all’articolo 213, comma 10 del Codice dei contratti;pubblicata sulla G.U. n. 148 del 28/06/2018,
oltre, eventualmente agli altri provvedimento previsti all’interno dell’articolato del Codice dei contratti e non ancora emanati.
Se poi dovesse vedere la luce un nuovo Codice dei contratti, così come previsto dall’articolo 1, comma 1 del disegno di legge delega S.1162, avremo un Regolamento vecchio (quello previsto al comma 27-octies dell’articolo 216 del vigente codice dei contratti) che resterà in vigore sino a quando non sarà emanato il secondo Regolamento in riferimento a quanto disposto dall’attuale comma 7 dell’articolo 1 del testo attuale del disegno di legge delega.
Insomma un vero gioco ad incastro che renderà ancora più iperstatica e difficilmente leggibile la normativa sulle opere pubbliche.
A cura di Arch. Paolo Oreto

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