21/02/2019 – Internet fra democrazia e diritti costituzionali. Contributo al dibattito sull’educazione alla cittadinanza digitale

DI DAVIDE DE LUNGO

 Internet fra democrazia e diritti costituzionali. Contributo al dibattito sull’educazione alla cittadinanza digitale

 

Se si guarda ai temi all’ordine del giorno nel dibattito politico, non sfugge come una significativa attenzione si sia concentrata sull’opportunità di rafforzare l’insegnamento della Costituzione nelle scuole, quale approccio formativo d’elezione per promuovere la cittadinanza attiva, specie alla luce dei nuovi strumenti digitali. Alcune settimane fa, il Ministro Bussetti, anticipando le linee fondamentali della sua (futura) riforma della scuola, ha dichiarato non solo che verrà rilanciata l’obbligatorietà dell’insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione», ma pure che le relative conoscenze saranno oggetto di verifica nella prova orale dell’esame di maturità. Gli intendimenti del Ministro rappresentano solo l’ultima, in ordine di tempo, di una lunga serie di conferme, provenienti da forze politiche di diverso colore, circa la centralità e la perdurante attualità dell’insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione», introdotto nel 2008 in via sperimentale dal c.d. “decreto Gelmini”. L’articolo 2, comma 4, del d.lgs. n. 62 del 2017, adottato dal Governo Gentiloni, richiamando espressamente il decreto-legge del 2008, ha stabilito che le attività svolto nell’ambito di tale insegnamento sono oggetto di valutazione. Il successivo documento «Indicazioni nazionali e nuovi scenari» del 22 febbraio 2018, predisposto dal «Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione», approfondendo tale spunto, ha stabilito la necessità di dare maggiore rilievo al tema della cittadinanza, che dovrà essere il punto di riferimento di tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo della scuola e che incidono in misura determinante sulla progettazione e pianificazione dell’offerta formativa. E se andiamo ancora più indietro nel tempo, la necessità di porre al centro del progetto formativo dei ragazzi l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione trova ampio risalto anche nelle «Indicazioni nazionali» del 16 novembre 2012, adottate dal Governo Monti. Anche a livello internazionale, peraltro, i valori della cittadinanza attiva sono guardati come un ambito decisivo, rispetto al quale la scuola è un laboratorio formativo essenziale.  La costruzione di una cittadinanza globale rientra infatti negli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, e in particolare nell’Obiettivo 4. L’istruzione – secondo quanto vi si riporta – può  contribuire in maniera determinante rispetto a tutti gli obiettivi enunciati nell’Agenda, fornendo competenze culturali, metodologiche, sociali per la costruzione di una consapevole cittadinanza globale e per dotare i giovani cittadini di strumenti per agire nella società del futuro in modo da migliorarne gli assetti. Le istituzioni scolastiche sono chiamate, quindi, a organizzare il curricolo e le proposte didattiche in modo da inquadrarle nella cornice di senso e significato della cittadinanza. In filigrana rispetto al dibattito, e messi in disparte i fattori contingenti legati fisiologicamente alle ragioni di posizionamento politico, emerge un’idea di fondo piuttosto nitida: quella del valore “pedagogico” della Costituzione; valore che si presta ad essere proiettato anche nell’ἀγορά digitale, intesa come nuova frontiera di esercizio dei diritti e delle libertà garantiti dalla Carta. È proprio la spiccata attenzione verso la dimensione digitale della cittadinanza a qualificare, in termini innovativi, il dibattito attuale, rispetto a quello del passato anche recente. In questa prospettiva, nelle pagine che seguono, si cercherà di individuare i nessi, davvero fitti, che legano internet al diritto costituzionale, esplorando le opportunità e i rischi che gli strumenti telematici portano con sé, all’interno degli assetti e delle garanzie prefigurate dalla Costituzione. Tali connessioni, chiamando in gioco molti dei principi caratterizzanti dell’ordinamento italia no, paiono rendere ragione, in definitiva, del senso di eventuali strategie formative che le assumano a fulcro… (segue)

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