20/02/2019 – Anci Piemonte: potenzialmente pesante l’impatto di “quota 100” sugli organici della Pa locale

Anci Piemonte: potenzialmente pesante l’impatto di “quota 100” sugli organici della Pa locale

19 febbraio 2019, di alm

Soltanto per il Comune di Torino le persone che potrebbero lasciare il lavoro nel 2019 sono 750, circa il 10% del totale dei dipendenti, dirigenti compresi

Diversi i temi d’interesse per gli enti locali al centro della XXXVII Assemblea dell’Anci Piemonte, dalla tutela dei Comuni montani alla questione scottante degli investimenti, dai tagli della spesa al peso della burocrazia, dal superamento dell’obbligo della gestione associata per i Piccoli Comuni al recupero di 560 milioni di euro tagliati, come rimarcato dalla stessa Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci nazionale. Un tema in particolare, tuttavia, ha polarizzato il dibattito: l’impatto di “quota 100” sul personale degli enti locali. “Il Piemonte è una Regione con 1200 Comuni, dei quali 1060 con meno di 5mila abitanti – sottolinea il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta – non critico la misura. ” Quota 100″ è positiva per chi ha interesse a goderne, ma pone un problema grosso come una casa nel rapporto con l’età media dei nostri dipendenti: siamo oltre i 55 anni”. Soltanto per il Comune di Torino le persone che potrebbero lasciare il lavoro nel 2019 sono circa 750, poco meno del 10% del totale dei dipendenti, dirigenti compresi. Considerando, però, il taglio che verrà praticato agli assegni pensionistici, intorno al 25- 30%, potrebbe prodursi un certo contenimento dell’esodo di massa dalla Pa locale. “Ma il blocco del turnover degli ultimi dieci anni – sottolinea il responsabile del personale di Palazzo Civico, Giuseppe Ferrari – rende difficile la situazione. E la misura varata dal Governo incrementa il numero dei pensionamenti rispetto ai flussi precedenti”. Del resto, le percentuali indicate da Ferrari sul Comune di Torino si possono ribaltare anche sugli altri enti locali. Le ricadute sull’organizzazione e sul buon funzionamento dei nostri uffici saranno importanti e non tarderanno – sottolinea Avetta – non possiamo far finta di non saperlo. Per la pubblica amministrazione locale serve un piano straordinario di assunzioni gestito in maniera diretta”.

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