13/12/2019 – Nuova norma sui segretari comunali, il Pd insorge: “Colpo di mano, pochi controlli e sindaci meno tutelati”

Nuova norma sui segretari comunali, il Pd insorge: “Colpo di mano, pochi controlli e sindaci meno tutelati”
Sui segretari comunali è scontro Lega-Pd: se da un lato Fugatti parla di una norma “che permetterà alle amministrazioni locali di lavorare”, i Dem accusano: “Ancora una volta si dimostra il più totale disprezzo verso le Istituzioni trentine”
Di Tiziano Grottolo – 10 dicembre 2019 – 20:01
TRENTO. In questi giorni in consiglio regionale sta andando in scena la discussione del bilancio, fra i vari emendamenti presentati ce n’è stato uno che riguarda i segretari comunali e nel suo settore crea una piccola rivoluzione. L’emendamento, fresco di approvazione, istituisce un albo dedicato a questa figura professionale ma anche delle altre novità, in particolare riguardo la nomina degli stessi segretari.
 
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha parlato di una norma che permetterà alle amministrazioni locali di lavorare al meglio: “Come Giunta provinciale abbiamo incontrato molte amministrazioni comunali – ha commentato – ed un tema pressoché comune fra le diverse istanze che ci sono state sottoposte dai sindaci riguarda proprio il funzionamento della macchina amministrativa”.
 
È lo stesso Fugatti a sottolineare come il tema dei segretari comunali fosse stato da tempo al centro discussione politica, “segno che la materia andava riformata, passando per la qualificazione ulteriore di una figura di estrema importanza per il buon funzionamento di un’amministrazione locale. In questo modo – spiega il presidente della Pat – i sindaci potranno contare su figure di qualità e in grado di supportarli al meglio nella loro azione amministrativa”.
 
Di segno totalmente opposto il giudizio sulla norma da parte del Partito Democratico che accusa la Giunta leghista di aver attuato un vero e proprio colpo di mano: “Con un emendamento notturno, depositato quando la discussione del bilancio regionale era già in corso, si è voluto revisionare la legge sui Segretari comunali dei Comuni trentini – puntano il dito i consiglieri Dem – come sempre senza alcun confronto trasparente”.
 
Anzi per il Pd in questo modo si è voluto sorpassare il Consiglio delle Autonomie locali, cioè l’organo di rappresentanza dei Comuni trentini, ovvero i soggetti direttamente interessati alla questione, “dimostrando ancora una volta il più totale disprezzo verso le Istituzioni trentine”.
 
A voler ben guardare con questo emendamento si è potuto evitare il dibattito nella Commissione consiliare competente, dove per lungo tempo le parti politiche si erano confrontate con le parti sociali. “Dietro il mantra della trasparenza e della partecipazione non c’è nulla – l’affondo – la Giunta decide da sola senza condividere nulla con il territorio, con le parti sociali, con le categorie economiche, e nemmeno con gli enti locali e con i cittadini”.
 
Secondo i consiglieri del Pd dai banchi della maggioranza si sarebbe salutata l’approvazione della norma affermando che d’ora in avanti “il Sindaco si potrà scegliere il Segretario comunale secondo un rapporto fiduciario personale”, aggiungendo che “se un Segretario finora ha lavorato bene, può stare tranquillo perché resterà al suo posto”.
 
Questo ovviamente ha fatto infuriare i consiglieri Dem. “Come sempre la questione è più complessa di quanto alla maggioranza leghista riesca di comprendere: chi decide se un Segretario comunale, garante della correttezza amministrativa di un comune, lavora bene o meno? Sulla base di quali criteri il Sindaco valuterà l’operato del Segretario? Il Segretario bravo è quello che dice sempre di sì?” si domandano.
 
Al contrario per i Dem il rischio sarà quello di avere Amministratori locali meno tutelati: “Questo tema era da molti anni oggetto di dibattito, proprio perché non banale, invece ancora una volta la maggioranza leghista banalizza le questioni e tenta di risolverle con un colpo di mano. Ormai il copione è noto, basti come ultimo esempio quello sulla facoltà di medicina – concludono – un modus operandi che ricorda molto la richiesta di pieni poteri fatta dal loro Capitano l’estate scorsa, e che poco a poco lascerà sul terreno solo macerie”.

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