12/12/2019 – Le bacchettate dell’Anac sulla gestione tutt’altro che concorrenziale dei rifiuti

Le bacchettate dell’Anac sulla gestione tutt’altro che concorrenziale dei rifiuti
di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale
Garantire un nuovo modello organizzativo e gestionale in cui l’affidamento della gestione dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti solidi urbani (RSU) avvenga mediante gare effettivamente trasparenti e pro-concorrenziali basate su una congrua documentazione di gara; rendere efficaci gli strumenti di prevenzione della corruzione nel sistema degli appalti e concessioni di tali servizi.
E’ quanto ha chiesto l’Anac ad un Comune alle prese col rinnovo della gestione dei RSU nel proprio territorio, biasimando il ricorso alle proroghe sine die o allo strumento del tutto fuori asse delle ordinanze sindacali contingibili e urgenti.
Le criticità
L’Anac esamina una delibera consiliare di riordino delle partecipazioni societarie afferenti la gestione del servizio integrato dei rifiuti urbani e le modalità con cui si è svolta l’operazione di affidamento della relativa gara per l’individuazione del socio privato, per la quale è stato dato mandato alla Autorità d’ambito.
Ricorda innanzi tutto la differenziazione che il D.Lgs. n. 195/2006 opera tra le funzioni di indirizzo e coordinamento affida allo Stato; quelle programmatiche riconosciute alle Regioni, chiamate a predisporre i piani di gestione dei rifiuti, approvare i progetti di nuovi impianti, promuovere la gestione integrata, definire i criteri per l’individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero; e quelle dei Comuni, i quali concorrono alla gestione dei rifiuti nell’ambito delle attività svolte a livello degli Ambiti territoriali ottimali.
E’ poi intervenuto il Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale, che ha introdotto tra gli obiettivi l’affidamento competitivo della gestione dei servizi. Una complessa intelaiatura legislativa – nazionale e regionale – che secondo l’Anac è stata attuata con molto ritardo, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, col “sistematico esercizio dei poteri sostitutivi regionali per giungere alla conclusione dell’operazione al fine di addivenire alla aggiudicazione dei contratti pubblici di servizi”.
Come nel caso di specie, in cui l’Autorità rileva una carente capacità di risolvere efficacemente ed in breve tempo le criticità nell’attuazione del modello di gestione dei servizi. Situazione del resto non isolata, in quanto sono poche le Autorità d’ambito che sono riuscite a individuare il gestore unico mentre in moltissimi territori la gestione è frammentata e affidata ai medesimi operatori economici già aggiudicatari di vecchi contratti ripetutamente prorogati oppure destinatari di ordinanze sindacali contingibili e urgenti o ancora beneficiari di ripetuti “affidamenti temporanei”.
La gestione dei rifiuti
L’Anac chiede ai gestori, anche alla luce della sensibilità sociale e delle criticità correlate alla gestione dei RSU in molti contesti, di garantire la massima efficienza in ogni processo organizzativo cercando di offrire il miglior servizio ai cittadini e mantenere un controllo ed una efficienza organizzativa per l’impresa. Pretende inoltre di superare il lungo periodo transitorio che reca gravi effetti distorsivi sul libero confronto concorrenziale, per giunta del tutto fuori asse rispetto alla minuziosa legislazione eurounitaria.
Censura, in particolare, la pratica di ricorrere al potere sindacale di ordinanza, strumento impostato dal Tuel per “prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” e “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica”, non certo per disporre la gestione dei servizi in via continuativa e stabile.
A detta dell’Anac, la permanenza di simili assetti rendono inefficace il modello gestionale dei rifiuti, “voluto dal legislatore per conseguire economicità e per creare un sistema di appalti e concessioni immune dalle vecchie logiche clientelari, nonché capace di garantire l’apertura del mercato a operatori economici, moralmente idonei a contrarre con le Amministrazioni, ed efficienti nell’erogazione dei servizi con un minore esborso di risorse pubbliche e riduzione delle tariffe all’utenza”.
Da qui l’intimazione al Comune di provvedere con tempestività al superamento delle gravi anomalie evidenziate, soprattutto alla luce del fatto che è stato percorso, pur se con ritardo, buona parte del cammino verso la compiuta attuazione del modello organizzativo e gestionale dei servizi ma rimane la parte – definita “rilevantissima” – concernente l’affidamento al mercato del servizio di gestione mediante procedure ad evidenza pubblica a tutela della concorrenza. Così come rimangono da definire meccanismi e strumenti efficaci per rendere le procedure di gara esenti da fenomeni corruttivi e di infiltrazione mafiosa, trasparenti e pro concorrenziali.
La delibera si conclude con l’invito al Comune di porre in essere le iniziative idonee per:
a) rimuovere rapidamente le criticità e garantire che, nel nuovo modello organizzativo e gestionale, l’affidamento della gestione dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti solidi urbani nel territorio comunale avvenga mediante gare effettivamente trasparenti e pro concorrenziali basate su una congrua documentazione di gara;
b) rendere efficaci gli strumenti amministrativi di prevenzione della corruzione nel sistema degli appalti e concessioni dei servizi.

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