tratto da retedigitale.gov.it

articolo di Maura Montironi

(AgID – Amministrazioni centrali – Agenzia per l’Italia Digitale)

Disponibile on line api.gov.it, il nuovo catalogo pubblico istituzionale della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), rinnovato nella grafica e nelle funzionalità.

Il nuovo sito vuole rendere più semplice l’esplorazione delle API (Application Programming Interfaces) disponibili in Piattaforma, ma anche diffondere la conoscenza dell’interoperabilità come leva strategica della trasformazione digitale del Paese.

Il lavoro di riprogettazione, che ha coinvolto il team di PagoPA S.p.A. e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha tenuto in considerazione i feedback raccolti dagli enti utilizzatori e i risultati delle ricerche UX condotte con i referenti tecnici e amministrativi.

Il risultato è un’interfaccia più chiara, navigabile anche da utenti non tecnici, che consente di comprendere più facilmente quali dati sono disponibili sulla PDND, chi li eroga e come possono essere utilizzati per creare valore pubblico.

La PDND realizza concretamente il principio del “once only”, secondo cui cittadini e imprese forniscono i propri dati una sola volta alla Pubblica Amministrazione: saranno poi gli enti, tramite la PDND, a scambiarsi le informazioni necessarie per erogare servizi digitali più semplici, rapidi e integrati.

Le principali novità

  • Ricerca e filtri avanzati: il nuovo catalogo potenzia la ricerca tramite parole chiave e aggiunge il nuovo filtro per categoria di fruitore;
  • Sezione “Esempi pratici”: raccoglie esempi concreti di come le amministrazioni stiano già utilizzando le API della PDND per semplificare processi interni, ridurre la burocrazia e migliorare i servizi ai cittadini.
  • Sezione “Cos’è l’interoperabilità”: illustra il funzionamento dell’ecosistema digitale che ruota intorno alla PDND, evidenziando le connessioni con l’interoperabilità semantica, con il portale dei dati aperti e con le altre iniziative strategiche internazionali.

Per ulteriori informazioni, leggi l’approfondimento del Dipartimento Transizione Digitale.

 

 

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