Tratto da: Sentenzeappalti  

Consiglio di Stato, sez. VI, 05.11.2025 n. 8609

7. In tema di quantificazione, anche in termini di certezza del diritto e di coerenza del sistema, nel caso di specie vanno richiamati i criteri per la liquidazione del danno conseguente ad illegittima mancata aggiudicazione in via di consolidamento presso questo Consiglio.
8. In relazione al danno da mancata aggiudicazione, vale rammentare, in conformità al consolidato orientamento giurisprudenziale, in primo luogo che – come, peraltro, positivamente chiarito dall’art. 124, comma 1 cod. proc. amm., che fa riferimento al danno “subito e provato” – è onere del concorrente danneggiato offrire compiuta dimostrazione dei relativi presupposti, sia sul piano dell’an che sul piano del quantum, atteso che, in punto di tutela risarcitoria, l’ordinario principio dispositivo opera con pienezza e non è temperato dal c.d. metodo acquisitivo proprio dell’azione di annullamento ex art. 64, commi 1 e 3 cod. proc. amm., che si giustifica solo in quanto sussista la necessità di equilibrare l’asimmetria informativa tra Amministrazione e privato; nella specie parte appellante ha dimostrato come in assenza dell’illegittimo ritiro dell’aggiudicazione, avrebbe ottenuto la commessa e svolto i lavori, con conseguente profitto derivante dall’offerta proposta e che era già risultata vittoriosa.
9. In secondo luogo, va ribadito che non compete il ristoro del danno emergente, posto che i costi per la partecipazione alla gara sono destinati, di regola, a restare a carico del concorrente (il quale, perciò, può pretenderne il ristoro solo allorché lamenti, in chiave di responsabilità precontrattuale, di averli inutilmente sostenuti per essere stato coinvolto, in violazione delle regole di correttezza e buona fede, in una trattativa inutile), onde il cumulo con l’utile prospetticamente derivante, in caso di mancata aggiudicazione, dalla esecuzione della commessa darebbe vita ad un ingiustificato arricchimento (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 23 agosto 2019, n. 5803; Id., sez. VI, 15 settembre 2015, n. 4283; Id., sez. III, 25 giugno 2013, n. 3437; Id., sez. III, 14 dicembre 2012, n. 6444);

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