Con il nuovo codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023) il subappalto a cascata ha acquisito piena legittimità, salvo determinate limitazioni previste dalla stazione appaltante nei documenti di gara (art. 119 comma 17). Rimane ferma la necessità di chiarire alcuni aspetti procedurali, in particolare per i termini per il rilascio dell’autorizzazione da parte della stazione appaltante.

Il quesito 3626/2025 posto al MIT è interessante: a quale importo devono riferirsi i termini di rilascio dell’autorizzazione da parte della Stazione Appaltante? All’importo complessivo dell’appalto principale o quello dell’affidamento da autorizzare? 

Il caso sottoposto al MIT

Nel caso specifico un operatore economico ha richiesto chiarimenti in merito ad un caso: un subappaltatore, già autorizzato ad eseguire parte delle prestazioni contrattuali per un importo di € 304.682,51 su un appalto complessivo di € 1.159.466,82, ha presentato istanza per affidare a sua volta una parte delle lavorazioni — pari a € 18.700,00 — ad un ulteriore soggetto esecutore.

In particolare, si chiede se il termine dell’autorizzazione debba essere calcolato in relazione:

• all’importo complessivo del contratto di appalto (€ 1.159.466,82), oppure
• all’importo del subappalto già autorizzato (€ 304.682,51) a cui la nuova richiesta si riferisce.

Il MIT ha chiarito che il termine decorre in base al valore del subappalto oggetto della richiesta, non sull’appalto originario.

Secondo l’art. 119 comma 16 i termini per subappalti inferiori a 100.000 € o inferiori al 2% dell’importo delle prestazioni affidate, il termine per il rilascio dell’autorizzazione è di 15 giorni. In questo caso specifico la soglia è inferiore a 100.000 €, quindi il termine è fissato a 15 giorni.

In sintesi: