Tratto da: Lavori Pubblici  

Con la prossima Legge di Bilancio 2026, il Governo si appresta a confermare il Bonus Casa al 50% e a prorogare in forma ordinaria gli incentivi per l’efficienza energetica e la sicurezza sismica, completando così il passaggio verso un regime strutturale, più selettivo ma anche più equilibrato.

In questo scenario, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova edizione della Guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”, aggiornata a ottobre 2025 e scaricabile gratuitamente nella sezione L’Agenzia informa del sito istituzionale.

 

La Guida recepisce le novità normative introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024) per il triennio 2025-2027, con una rimodulazione delle aliquote e dei termini di fruizione della detrazione per ristrutturazioni edilizie, particolarmente vantaggiosa per i proprietari e titolari di diritti reali sull’abitazione principale.

Restano confermati anche i benefici connessi alla riduzione dell’IVA, alla rimozione delle barriere architettoniche e alla possibilità di detrarre gli interessi sui mutui contratti per la ristrutturazione.

In un contesto post-Superbonus, caratterizzato dal ritorno a una fiscalità edilizia più stabile ma anche più selettiva, il documento assume un ruolo di riepilogo organico e chiarificatore, permettendo di comprendere come interagiscono tra loro i diversi bonus e quali adempimenti siano richiesti per non perdere le agevolazioni.

 

La nuova edizione si articola in sette capitoli principali, ai quali si aggiunge un’appendice normativa e di prassi utile per l’approfondimento professionale:

  • La detrazione per il recupero del patrimonio edilizio
  • Agevolazioni IVA
  • Detrazione per la rimozione delle barriere architettoniche
  • Agevolazioni per l’acquisto e la costruzione di box e posti auto pertinenziali
  • Detrazione per l’acquisto o l’assegnazione di immobili ristrutturati
  • Detrazione degli interessi passivi sui mutui per la ristrutturazione della casa
  • Riferimenti normativi e di prassi

Analizziamo nel dettaglio le diverse sezioni.

La misura di riferimento per il settore resta quella prevista dall’art. 16-bis del TUIR, che consente di detrarre dall’Irpef una parte delle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Per le parti comuni condominiali la detrazione è ammessa anche per la manutenzione ordinaria.

La Guida chiarisce che le spese devono essere pagate tramite bonifico parlante, riportante il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA o il codice fiscale dell’impresa esecutrice.

Resta confermato il limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, con possibilità di ripartizione in dieci quote annuali di pari importo.

Tra gli interventi ammessi:

  • rifacimento di bagni e cucine;
  • rinnovamento di impianti elettrici, idrici e gas;
  • consolidamento di solai e strutture;
  • sostituzione di infissi e installazione di cancellate;
  • opere di efficientamento energetico non agevolate da altre misure specifiche.

    Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio si applica l’aliquota ridotta al 10%, che riguarda sia le prestazioni di servizi (manodopera e opere), sia, in determinati casi, la fornitura di beni.

    La Guida distingue chiaramente tra:

    • beni finiti, per i quali l’IVA agevolata si applica se forniti con posa in opera;
    • beni significativi (es. caldaie, ascensori, infissi), sui quali la riduzione si applica solo fino a concorrenza del valore della manodopera.

    L’agevolazione non si estende alle nuove costruzioni né alle forniture di materiali venduti senza posa.

    La misura, distinta dal Superbonus, consente di detrarre il 75% delle spese sostenute per interventi destinati a eliminare o ridurre ostacoli alla mobilità.

    Sono ammessi i lavori che rispettano i requisiti del D.M. 236/1989, come:

    • installazione di ascensori e piattaforme elevatrici;
    • adeguamento di scale, porte e servizi igienici;
    • realizzazione di rampe o sistemi di automazione per l’accesso.

    L’agevolazione è riconosciuta anche a persone non disabili, purché gli interventi rispettino i criteri tecnici e migliorino l’accessibilità generale dell’edificio.

    La detrazione riguarda sia la realizzazione diretta, sia l’acquisto da impresa costruttrice, purché sia dimostrato il vincolo di pertinenza con l’abitazione.

    La spesa detraibile è quella relativa ai costi di costruzione documentati e pagati con bonifico parlante.

    La Guida chiarisce che non è possibile detrarre il prezzo di vendita complessivo, ma solo la quota riferibile ai lavori di costruzione.

    L’incentivo riguarda chi acquista immobili oggetto di interventi di restauro o risanamento da imprese o cooperative edilizie che abbiano completato i lavori entro 18 mesi.

    La detrazione si calcola su un importo forfetario pari al 25% del prezzo di vendita o assegnazione, entro il limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

    Si conferma la detrazione Irpef sugli interessi passivi e gli oneri accessori relativi a mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale.

    In particolare, è possibile portare in detrazione il 19% degli interessi pagati, indicandone l’importo nella dichiarazione annuale dei redditi. L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione è pari a 2.582,25 euro. 

    Il mutuo deve essere contratto entro sei mesi prima o diciotto mesi dopo l’inizio dei lavori, e l’immobile deve diventare abitazione principale entro sei mesi dal termine degli interventi.

    La Guida 2025 rappresenta un punto di equilibrio tra chiarezza, semplificazione e continuità normativa.

    Dopo la chiusura della stagione del Superbonus, l’obiettivo è consolidare un sistema di agevolazioni stabili, strutturali e sostenibili, capaci di accompagnare la rigenerazione edilizia nel medio periodo.

    In vista della Legge di Bilancio 2026, il Governo dovrebbe confermare:

    • il Bonus Casa al 50%, con doppia aliquota differenziata (50% per l’abitazione principale e 36% per le altre unità);
    • la proroga di Ecobonus e Sismabonus con le attuali percentuali e criteri tecnici;
    • la piena compatibilità tra detrazioni ordinarie e altre misure di efficienza energetica, nel rispetto delle regole sulla cumulabilità.
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