tratto da biblus.acca.it

l caso sottoposto all’attenzione del TAR Lombardia, nella sentenza 731/2025, riguarda un contenzioso su una procedura di affidamento per servizi di notifica e recupero crediti. Un concorrente, dopo l’aggiudicazione della gara, aveva sollevato un ricorso contestando, tra l’altro, l’impossibilità di esercitare appieno il proprio diritto di difesa a causa di una documentazione di gara incompleta. La pronuncia del TAR ha rappresentato l’occasione per ribadire un principio giurisprudenziale già affermato dal D.Lgs. n. 50/2016 (art. 76) e che, pur nel mutato quadro normativo, mantiene la sua piena efficacia: l’istanza di accesso agli atti di gara può, in determinate circostanze, prorogare il termine per l’impugnazione dell’aggiudicazione.

La Corte ha precisato che la semplice comunicazione dell’aggiudicazione, non supportata dalla contestuale disponibilità di tutta la documentazione essenziale, non è sufficiente a far decorrere il termine perentorio di 30 giorni per il ricorso. Se un operatore economico non ha la possibilità di esaminare integralmente i verbali di gara e le offerte presentate, non si trova nelle condizioni necessarie per valutare la fattibilità e la fondatezza di un’azione legale.

Un meccanismo di tutela bilanciato

L’ordinamento giuridico riconosce dunque un meccanismo di correzione: se l’operatore presenta un’istanza di accesso agli atti entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione di aggiudicazione, il termine per l’impugnazione può essere esteso per ulteriori 15 giorni. Questo non è un automatismo che azzera i tempi procedurali, ma un accorgimento che bilancia l’esigenza di celerità e stabilità delle procedure di gara con il diritto di difesa degli operatori.

Il TAR ha sottolineato che questo principio non è in conflitto con le disposizioni del D.Lgs. n. 36/2023, ma ne costituisce una necessaria integrazione. Mentre il nuovo Codice promuove la massima trasparenza e la disponibilità immediata degli atti, in caso di mancata piena attuazione di tale principio, la dilazione funge da strumento imprescindibile per garantire la parità di trattamento e l’effettività della tutela giurisdizionale.

Quali sono le implicazioni per le stazioni appaltanti e per gli operatori economici?

La sentenza offre chiare linee guida per tutte le parti coinvolte:

  • per le stazioni appaltanti: la notifica dell’aggiudicazione non deve essere un atto meramente formale. È imperativo che la documentazione di gara venga resa integralmente disponibile in modo contestuale, preferibilmente tramite le piattaforme digitali, in conformità con l’art. 36 del Codice. La mancata osservanza di tale prassi può riaprire i termini di ricorso e innescare contenziosi evitabili;
  • per gli operatori economici: è fondamentale agire con tempestività. Qualora la documentazione non sia completa al momento della notifica, l’istanza di accesso deve essere presentata entro il termine perentorio di 15 giorni per poter beneficiare della dilazione dei termini di impugnazione e tutelare la propria posizione.
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