Tratto da: Lavori Pubblici  

Con la Determina del 19 giugno 2025, n. 98AgID ha approvato le Linee Guida sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Il documento, adottato ai sensi dell’art. 50-ter del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), definisce gli standard e i criteri per lo scambio dei dati tra le pubbliche amministrazioni (e con i privati, per finalità pubbliche), superando definitivamente il vecchio modello degli accordi bilaterali e portando a regime il modello di interoperabilità (MoDI).

Le Linee Guida descrivono l’infrastruttura come cuore tecnico del sistema MoDI, garantendo:

  • l’identificazione e la gestione dei livelli autorizzativi degli attori abilitati;
  • la raccolta e conservazione degli accessi e delle transazioni;
  • la tracciabilità, sicurezza, disponibilità e accessibilità delle informazioni.

In questo modo si valorizzerà il patrimonio informativo pubblico e si semplificheranno gli adempimenti per cittadini e imprese, nel rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali.

L’obiettivo non è solo tecnico, ma sistemico: rendere la condivisione dei dati tra enti pubblici una pratica automatica, sicura e trasparente, riducendo la burocrazia, migliorando la qualità dei servizi e garantendo il pieno rispetto della privacy e dei diritti digitali.

Tra le novità operative più rilevanti:

  • la sicurezza e integrità dei dati;
  • la standardizzazione e replicabilità;
  • l’interoperabilità più efficiente;
  • i nuovi profili utente e la tracciabilità.

    In coerenza con la normativa di settore, la nuova disciplina chiarisce che tutti i soggetti pubblici di cui all’art. 2, comma 2 del CAD sono tenuti ad accreditarsi alla piattaforma e a rendere disponibili le proprie basi dati attraverso l’infrastruttura interoperabilità PDND. Si tratta di un obbligo che si estende a tutte le API realizzate o utilizzate da tali soggetti.

    Una volta fissato dal Ministro delegato il termine per l’adesione, non vi saranno più margini discrezionali: la condivisione strutturata dei dati pubblici sarà il solo canale consentito, nel quadro di una piattaforma unica, monitorata e sicura.

    Le Linee Guida recepiscono anche l’abrogazione, operata dal nuovo art. 50, comma 2-ter del CAD, del sistema degli accordi quadro tra amministrazioni. La logica bilaterale viene sostituita da un sistema centralizzato, standardizzato e normativamente vincolante, che abbatte la frammentazione e assicura parità di condizioni di accesso ai dati.

    La PDND diventa così infrastruttura abilitante per la semplificazione amministrativa, assicurando che l’accesso ai dati avvenga in modo sicurotrasparente e secondo le regole comuni definite a livello nazionale.

    Sebbene la PDND sia progettata primariamente per le pubbliche amministrazioni, l’aggiornamento delle Linee Guida conferma la possibilità per soggetti privati di aderire come Fruitori o Erogatori, purché le finalità siano di interesse pubblico. Una soluzione che apre a collaborazioni regolamentate tra PA e privati, nell’ambito di servizi pubblici digitali, nel rispetto della normativa vigente.

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