Tratto da: gianlucabertagna.it

di Gianluca Bertagna

C’è un bel mondo, incantato, in cui gli incrementi contrattuali avvengono sullo stipendio tabellare, senza tanti sforzi, con automatismi semplici e collaudati.

Poi c’è un mondo parallelo, quello dei comuni e delle province, dove piove sempre, si affoga sempre di più e in cui si sfornano cose di questo tipo: “A decorrere dall’anno 2025, al fine di armonizzare il trattamento accessorio del personale dipendente, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 33, commi 1, 1-bis e 2, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, e dell’equilibrio pluriennale di bilancio asseverato dall’organo di revisione, possono incrementare, in deroga al limite di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, il Fondo risorse decentrate destinato al personale in servizio, sino al conseguimento di una incidenza delle somme destinate alla componente stabile del predetto fondo, maggiorate degli importi relativi alla remunerazione degli incarichi di posizione organizzativa, sulla spesa complessivamente sostenuta nell’anno 2023 per gli stipendi tabellari delle aree professionali, non superiore al 48 per cento”. (Emendamento alla conversione del Decreto PA).

Il tutto, ovviamene, sbandierato come una grande vittoria.

Intanto, per dire, mancano le Unioni, le Comunità Montane, i Consorzi e gli altri enti locali. Dei dirigenti non si fa menzione…

E poi mi chiedo: perché gli altri comparti hanno un incremento sul tabellare, mentre “da noi” ci sarà un possibile incremento del fondo che poi si dovrà contrattare con i sindacati che vorranno erogazioni a “pioggia”  – perché si sa che è un incremento che serve per armonizzare le retribuzioni – , ma noi diremo che non si può erogare a pioggia e che quindi non potremo garantire che le somme vadano “a tutti” e che pertanto i punteggi delle pagelle saranno difficili da gestire… e poi come la mettiamo con le elevate qualificazioni e quanti soldi “giriamo” a loro… e poi allora qualcuno proporrà di fare progressioni orizzontali ad libitum ma noi che non sappiamo bene il latino ci nasconderemo dietro alla quota limitata del 50% degli aventi diritto fino a quando scopriremo che “tutti gli altri fanno così”… e saremo solo noi a combattere contro i mulini a vento per garantire un briciolo di legittimità quando sarebbe bastato fare per una volta le cose meglio?

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