L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con il parere dell’11 marzo 2025, ha chiarito che nel caso di gruppi societari verticalmente strutturati, il divieto di pantouflage si applica anche nei confronti di chi ha esercitato poteri autoritativi e negoziali nei confronti di altre società del medesimo gruppo. Ciò avviene sulla base del principio secondo cui la società capogruppo esercita un potere di coordinamento e direzione sulle società controllate, determinandone strategie e scelte aziendali univoche, finalizzate all’interesse complessivo del gruppo. Di conseguenza, esiste il rischio, anche solo potenziale, che le decisioni prese dal dipendente durante il suo incarico pubblico possano essere influenzate dalla prospettiva di un futuro impiego presso la società controllante.
L’episodio riguarda un impiegato con qualifica di quadro, operante all’interno di una società in-house regionale, che ha ricoperto ruoli gestionali assimilabili a quelli dirigenziali, inclusa la funzione di Responsabile Unico del Procedimento (RUP). Durante il suo incarico, ha supervisionato appalti nei quali una società privata, appartenente a un gruppo societario, ha operato in qualità di appaltatore. Terminato il rapporto di lavoro con la società pubblica, la società capogruppo di un gruppo privato ha manifestato l’intenzione di assumerlo, sollevando dubbi sulla compatibilità di tale scelta con la normativa vigente.
L’ANAC ricorda che l’ambito soggettivo di applicabilità della norma sul divieto di Pantouflage è riferito a quei dipendenti che, nel corso degli ultimi tre anni di servizio presso la pubblica amministrazione, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’amministrazione stessa.
A tali soggetti è preclusa, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, (c.d. periodo di raffreddamento), la possibilità di svolgere attività lavorativa o professionale in favore dei soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso l’esercizio dei suddetti poteri autoritativi e negoziali.
Secondo l’ANAC, il ruolo di RUP rivestito dall’ex dipendente implica l’esercizio di poteri autoritativi e negoziali nei confronti della società privata interessata all’assunzione, come evidenziato anche nelle Linee guida ANAC sul divieto di pantouflage. In particolare, il RUP, nell’ambito delle proprie funzioni, adotta atti che incidono in modo significativo sulle varie fasi delle procedure di gara e sulla gestione dei contratti, determinandone i contenuti essenziali. Tra questi rientrano anche la convalida delle perizie di variante presentate dal direttore dei lavori, sebbene l’approvazione finale spetti alla società regionale in-house in qualità di stazione appaltante.
L’assunzione dell’ex dipendente da parte della società capogruppo di un gruppo privato operante nello stesso settore richiede particolare attenzione. La società in-house in questione svolge un ruolo centrale nella gestione delle infrastrutture fisiche e digitali, nonché negli acquisti aggregati per gli enti pubblici regionali, operando come stazione appaltante nei confronti dello stesso soggetto privato interessato all’assunzione.