Tratto da: ANAC

Controlli carenti sui servizi di pulizia e igiene ambientale, e mancati accertamenti della regolare esecuzione dei contratti di servizio. Sono queste alcune delle criticità rilevate da Anac nei confronti della Direzione Regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda un appalto di servizi di pulizia nelle varie sedi dell’ente, per un valore di quasi 11 milioni di euro, più Iva. L’appalto di servizi di pulizia contestato, in vigore dal il 1° febbraio 2022, avrà scadenza il 23 marzo 2026.

“I controlli in corso di esecuzione effettuati dalla Stazione appaltante – scrive l’Autorità nella delibera n. 413, approvata dal Consiglio l’11 settembre 2024 – sono finalizzati. all’accertamento del rispetto, da parte dell’appaltatore, delle condizioni e dei termini stabiliti dal contratto di appalto. In particolare se le prestazioni svolte siano eseguite a regola d’arte sotto il profilo tecnico e funzionale, in conformità e nel rispetto delle condizioni, modalità, termini e prescrizioni previste dal contratto stesso e dall’offerta tecnica”.
Questo, secondo Anac, è mancato da parte della Direzione Regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate.
“I controlli in corso di esecuzione dell’appalto non risultano adeguatamente documentati ai fini dell’accertamento della regolare esecuzione rispetto alle condizioni ed ai termini previsti dal Contratto normativo ed esecutivo, dal Capitolato e dall’offerta del Raggruppamento temporaneo di imprese appaltatore”, scrive Anac nella delibera dell’11 settembre scorso.
“Il Direttore dell’esecuzione non risulta aver adeguatamente documentato lo svolgimento delle funzioni ed i compiti ad esso attribuiti dai Contratti, dal Capitolato. Il Responsabile del procedimento non risulta aver documentato l’adeguato assolvimento delle funzioni di coordinamento e di controllo”.

L’Autorità, in diverse occasioni, ha sottolineato come i controlli in corso di esecuzione sono essenziali per curare al meglio la concreta realizzazione dell’interesse pubblico sotteso ad ogni affidamento degli appalti pubblici. Gli operatori economici affidatari sono tenuti ad adempiere correttamente alle obbligazioni assunte, eseguendo i contratti di appalto a regola d’arte, in conformità e nel rispetto delle condizioni, modalità, termini e prescrizioni stabiliti dalle clausole contrattuali oltreché dal capitolato tecnico. In tale ottica, dunque, i controlli sulla fase esecutiva devono essere adeguati ed effettivi e non possono tradursi in mere formalità da parte dei soggetti deputati ad espletare i controlli, che viceversa sono tenuti ad eseguire sempre un controllo sostanziale volto a verificare che le prestazioni rese siano state eseguite adeguatamente. Solo a seguito di tale controllo formale e sostanziale è possibile procedere al pagamento del corrispettivo contrattuale, mentre il ritardato o il non esatto adempimento delle prestazioni contrattuali può comportare l’avvio del procedimento per la comminazione delle penali”.

“Alla luce delle criticità riscontrate in merito all’efficacia dei controlli – conclude Anac -, vi sono elementi che inducono a ritenere che, nonostante le dichiarazioni di regolarità del servizio nei certificati di verifica di conformità, il pagamento delle fatture si basi in realtà essenzialmente su quanto dichiarato dal Raggruppamento temporaneo di imprese nei tabulati mensili e sulla constatazione dell’assenza di segnalazioni di disservizi da parte dei Referenti locali, non risultando adeguatamente documentata una specifica e puntuale verifica sull’effettivo svolgimento delle prestazioni indicate nella reportistica”.

 
 

Leggi la delibera dell’Autorità

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