tratto da luigioliveri.blogspot.com
Assunzioni: le soglie di sostenibilità della spesa di personale
 
Molti comuni si lagnano del sistema impostato dall’articolo 33, comma 2, del d.l. 34/2019, convertito in legge 58/2019, come attuato dal DM 17.3.2020, perchè troppo rigoroso e posto a limitare le assunzioni, invece che favorirle.

La Tabella 1 del DM indica i valori soglia di virtuosità per fascia demografica:
 
Fasce demografiche
Valore soglia
a) comuni con meno di 1.000 abitanti
29,50%
b) comuni da 1.000 a 1.999 abitanti
28,60%
c) comuni da 2.000 a 2.999 abitanti
27,60%
d) comuni da 3.000 a 4.999 abitanti
27,20%
e) comuni da 5.000 a 9.999 abitanti
26,90%
f) comuni da 10.000 a 59.999 abitanti
27,00%
g) comuni da 60.000 a 249.999 abitanti
27,60%
h) comuni da 250.0000 a 1.499.999 abitanti
28,80%
i) comuni con 1.500.000 di abitanti e oltre
25,30%
Secondo i dati raccolti dall’Istat sui bilanci dei comuni, il rapporto tra spesa di personale ed entrate è stato del 22%: inesorabilmente molto più basso di ciascun valore soglia indicato sopra.
Non sembra che chi abbia “tarato” i valori sia stato troppo ingeneroso con i comuni, anche se dai dati Istat non si rileva il peso specifico del Fondo crediti di dubbia esigibilità.
In ogni caso, alla luce di questi dati, i comuni che non riescono a rientrare nelle soglie si pongono molto al di sopra della media nazionale (come tale, ovviamente molto sommaria, ma indicatrice). Facciano in modo di riequilibrare spesa con entrate.

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