Meglio tenere da remoto consigli comunali e provinciali, sedute delle commissioni e giunte degli enti locali. Il ministero dell’interno, con circolare 27 ottobre 2020, n. 66194 indica agli enti locali che è opportuno ridurre quanto più possibile i rischi da contagio, privilegiano le riunioni degli organi politici collegiali da remoto. Il Viminale interviene per provare a chiudere un dibattito sorto dopo il dpcm 18 ottobre 2020, il quale stabilisce che nelle pubbliche amministrazioni le «riunioni» di presenza sono da evitare, per favorire quelle in collegamento video. Molti enti e, con loro, l’Anci hanno ritenuto che le previsioni del dpcm (confermate poi da quello del 25 ottobre) non fossero applicabili agli organi di governo locali. La circolare del Viminale sembra aderire a questa chiave di lettura, nell’affermare che «nell’espressione riunioni delle pubbliche amministrazioni non sembrano annoverabili quelle degli organi collegiali di promanazione elettiva». Questo perché va applicato, continua la circolare, il principio «di separazione tra le funzioni di indirizzo politico-amministrativo e quelle di gestione». La circolare evidenzia che agli organi collegiali sono «attribuite esclusivamente funzioni deliberative nonché di indirizzo e controllo». Appare oggettivo ed evidente che il principio di separazione delle competenze e la natura, politica o gestionale, delle funzioni svolte non abbiano assolutamente nulla a che vedere con le misure di contrasto alla pandemia, alla base delle previsioni volte ad evitare le riunioni della p.a. Un consiglio comunale, una giunta comunale, una commissione consiliare, per quanto si tratti di soggetti che svolgono funzioni deliberative, di indirizzo e controllo, sono riunioni, esattamente come qualunque altra (che dire, allora dei «pre consigli» o delle «pre giunta», informali attività preparatorie alle sedute successive?)
Nessun tag inserito.