Pubblichiamo la risposta del Dott. Francesco Delfino all’articolo del dott. Matteo Barbero pubblicato sul sito delle Autonomie locali di Asmel

Caro Dott. Barbero,

concordando sul fatto che la mancanza del ragioniere capo è un vulnus non superabile con soluzioni organizzative parziali e superficiali, devo però sottolineare, come ben Lei sa, che il problema è di “quale” ragioniere capo abbiamo bisogno e di quali dirigenti pubblici locali abbiamo necessità negli enti locali. Se non vi sarà uno scatto di etica pubblica al riguardo, sarà difficile applicare le norme e i principi contabili, che, come quello relativo al “processo di approvazione del bilancio di previsione”, è costato ore di studio e di lavoro comune, sotto la Direzione illuminante della Dott.ssa Cinzia Simeone , alla Sottocommissione Arconet. Non si frigge con l’acqua, bisogna studiare e applicare le norme in un’ottica di completa evoluzione verso il cambiamento della PA. Il Pnrr non è venuto a caso. Le norme sono chiare o meno chiare, ma occorre applicarle con umiltà e rigore nel primario rispetto delle istituzioni: continuare a parlarci addosso sulle norme ambigue e sul “povero ragioniere” non porta da nessuna parte. Appare banale dire che considero la figura fondamentale per il futuro dei nostri enti.

Francesco Delfino 

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