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Edilizia privata, si riducono le opzioni dopo l’annullamento del titolo
di Carmela Chierchia
 
In breve
La plenaria del Consiglio di Stato: I vizi sostanziali che hanno determinato l’annullamento non permettono la fiscalizzazione; la riduzione in pristino sarà inevitabile
 
La sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n.17 del 7 settembre 2020 è intervenuta a chiarire l’ambito di applicazione dell’articolo 38 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001, “Tue”), che prevede la possibilità di evitare la demolizione di una costruzione rimasta sprovvista di permesso di costruire a seguito di annullamento con l’irrogazione (e il conseguente pagamento) di una sanzione pecuniaria. Il Consiglio di Stato ha chiarito in quest’occasione che il ricorso alla sanzione pecuniaria (cd. fiscalizzazione dell’abuso) è una fattispecie che può ricorrere solo in presenza di condizioni ben determinate e non può costituire una forma di “condono” di abusi non prevista dalla normativa.

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