le nostre considerazioni
La Stampa riferisce che il Segretario generale del Comune di San Rgemo ” per il suo ruolo super partes, di garanzia, il fatto che sia arrivata dall’esterno ed abbia subito lavorato ad una concreta applicazione delle norme per la trasparenza e la lotta alla corruzione, viene ritenuta la figura più adatta ad affrontare la delicata materia”.
Nessuna sorpresa per noi segretari comunali che in questi mesi abbiamo invocato l’attenzione della politica e dei media.
I segretari comunali, per il loro percorso professionale (dall’accesso all’impiego alla progressione in carriera) e per la cultura giuridica, che maturano non solo con il superamento di severi concorsi, ma sopratutto sul campo iniziando nei comuni più piccoli e poi via via in quelli più girandi, sono una risorsa molto importante per tutta la PA e per il sistema delle Autonomie locali .
Noi abbiamo cercato di spiegarlo in tutte le sedi ed a tutti gli interlocutori disposti ad ascoltarci, e non certo per difendere le nostre poltrone, ma perché consapevoli che la figura richiedesse invece di essere rafforzata e non abolita, per il bene degli enti in cui siamo chiamati ad operare.
Il manifesto contro l’abolizione dei segretari, promosso lo scorso anno dalla Associazione Vighenzi, e sottoscritto da autorevoli personalità del mondo politico, della cultura e delle istituzioni, è però rimasto inascoltato dal Parlamento e dal Governo, che nel luglio scorso, con la Legge 124/2015, hanno disposto l’abolizione del segretario comunale.
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