segnaliamo un articolo pubblicato oggi su quotidianoentilocali.ilsole24ore.com

Rivelazione di segreto d’ufficio e non truffa per chi «anticipa» la prova d’esame al candidato

di Marco Gennari

 

 

“La rivelazione del contenuto di una prova d’esame da parte del presidente della commissione di concorso non si configura quale truffa ai danni dello Stato anche se ha permesso l’illecita assunzione di un candidato ma è un delitto contro la pubblica amministrazione. La Corte di cassazione penale con la sentenza n. 22973/2018, delinea i contorni del reato nel quale incorre il presidente della commissione che, con la complicità del direttore generale della società pubblica che ha indetto la procedura selettiva, fa sapere in anticipo a un candidato i contenuti della prova, permettendogli d’essere ingiustamente assunto a tempo indeterminato.”

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