Privacy dei dirigenti: una battaglia a difesa della dignità. Unadis su Corriere, Messaggero e Fatto Quotidiano

Stiamo lavorando alle diffide e al ricorso contro la pubblicazione dei dati patrimoniali. A breve presenteremo le nostre istanze dinanzi al Tar Lazio. Non siamo soli. Altri sindacati in questi giorni si stanno preparando a fare ricorso per difendere l’onorabilità e la dignità di tutti i dirigenti pubblici: parliamo di medici, personale tecnico amministrativo della Sanità (ci sono di mezzo 200 Asl), dirigenti di Comuni, Regioni, Enti Locali. Come dice l’Aran circa 140 mila persone coinvolte dal provvedimento di pubblicazione dei propri patrimoni.

I dirigenti del Garante della Privacy, i primi a presentare ricorso, hanno già ottenuto una sospensiva da parte del Tar. La sentenza sul loro ricorso arriverà ad ottobre.

Ma come al solito, ogni volta che ci sono di mezzo pubblici dipendenti, l’affondo populista è dietro l’angolo.

Ci si scaglia contro la dirigenza pubblica a prescindere, sbagliando addiruttura ogni riferimento normativo. Si fanno i soliti paragoni con l’Europa quando non si conosce la situazione dei dirigenti nel resto d’Europa, che certo non sono etichettati tutti e indistintamente come i fannulloni nazionali, o nazional popolari! Il ricorso che presenteremo avrà un ampio approfondimento proprio sulla normativa europea. Attenti alle bufale quindi.

PRECISIAMO ANCORA UNA VOLTA, E SPERIAMO CHE LE NOSTRE PAROLE NON SIANO MALE INTERPRETATE, CHE I NOSTRI REDDITI, OVVERO LO STIPENDIO E’ GIA’ ON LINE, TUTTI I CITTADINI POSSONO CONTROLLARE QUANTO CI PAGA LO STATO, COME CI PAGA, QUANTO PRENDIAMO DI RISULTATO E QUANTO DI STIPENDIO BASE, E COSI’ VIA. i NOSTRI DATI PATRIMONIALI SONO GIA’ NOTI ALLE NOSTRE AMMINISTRAZIONI, HANNO TUTTO. QUALORA SI VERIFICASSE UN ARRICCHIMENTO SMISURATO DURANTE GLI ANNI DI SERVIZIO, L’AGENZIA DELLE ENTRATE PUO’ FACILMENTE VERIFICARE SE SI TRATTA DI UN ARRICCHIMENTO INDEBITO. NON CAPIAMO PERCHE’ BISOGNA DIRE AI SINGOLI CITTADINI – IN NOME DELL’ANTICORRUZIONE E NON DELLA TRASPARENZA – I NOSTRI DATI, LE NOSTRE AUTOMOBILI E QUELLE DEI NSOTRI PARENTI, FIGLI NON A CARICO, CONIUGE, FRATELLI, GENITORI.

La caccia alle streghe da parte del governo non è mai terminata e siamo stanchi di essere paragonati alla politica, pure a quella cattiva. L’articolo 97 della Costituzione sancisce l’autonomia del dirigente pubblico rispetto alla politica e noi, noi di UNADIS, da tempo chiediamo alla politica di farci lavorare.

Tuttavia siamo il bersaglio più semplice e attaccabile. Ma vi siete chiesti come mai l’obbligo di pubblicazione dei dati patrimoniali non vale per gli esterni alla PA? Ovvero per tutte quelle persone che non hanno superato un concorso pubblico eppure ricoprono cariche importantissime e meglio retribuite nelle pubbliche amministrazioni. Si tratta di nomine politiche, che spesso lasciano indietro anche dirigenti di ruolo o idonei vincitori di concorso e occupano posizioni di potere. Da anni ci battiamo affinchè si valorizzino merito e competenze, ma con fatica, perchè la deriva populista acceca le persone e fa vedere tutto marcio, senza distinzione.

Ecco come i principali quotidiani hanno ripreso le nostre dichiarazioni in questi giorni. C’è chi si è accorto che anche l’Anac ha sollevato seri dubbi sulla pubblicazione del patrimonio, come viene spiegato da Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera e, soprattutto, che se vale il principio che bisogna lottare contro la corruzione allora bisogna lottare tutti, anche i dipendenti privati, ecco il link: Il Corriere

Chi spiega le nostre vere intenzioni e anche le intenzioni di altri sindacati, come scrive il Messaggero.

E chi interpreta autonomamente le norme, lasciandosi trasportare dall’istinto distruttivo verso la categoria che rappresentiamo, come scrive Peter Gomez sul Fatto Quotidiano. Per la cronaca, la dottoressa Barbara Casagrande non ha mai parlato con nessun giornalista del Fatto su questo tema: Articolo del Fatto

Infine, si riporta anche un ampio commento di Luigi Oliveri, che cita correttamente la normativa e spiega le motivazioni di Unadis e dei dirigenti pubblici. Blog Oliveri 

E comunque, la dottoressa Casagrande rimane disponibile al confronto, come sempre!

 

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