tratto da federalismi.it
di PIETRO ALGIERI
I controlli esterni collaborativi della Corte dei Conti sulle partecipate
 
Abstract [It] L’efficienza e il contenimento dei costi delle società contrassegnate dalla partecipazione pubblica, costituiscono uno dei pilastri del Decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175 in materia di società partecipate da soggetti pubblici. Negli anni passati, abbiamo assistito al proliferarsi di organismi partecipati, che sfruttando la confusione generata dalla contestuale applicazione di regole privatistiche e pubblicistiche, hanno gestito ed organizzato il servizio, sottraendolo all’applicazione minima dei principi che governano la funzione pubblica, provocando una cattiva gestione della partecipata. A tal fine, il Testo Unico, introduce stringenti limiti inerenti l’esternalizzazione, subordinata ad una verifica periodica dei requisiti indicati dal medesimo Testo Unico. La finalità è quella di assoggettare l’autonomia negoziale della P.A. ai principi d’efficienza e buon andamento della P.A. nella gestione societaria di un servizio pubblico. La Corte dei Conti, in questo contesto, diventa un attore fondamentale, titolare di uno scrutinio esterno preordinato ad integrare la decisione amministrativa per renderla coerente con i principi generali dell’azione amministrativa.
 
Sommario 1. Aspetti generali dei controlli della Corte dei Conti in materia di società a partecipazione pubblica. 2. La costituzione di società e l’acquisizione di partecipazioni societarie quali espressioni dell’autonomia negoziale dell’Amministrazione. 3. I piani di rientro delle società partecipate in crisi. 4. I piani di razionalizzazione. 5. Il controllo esterno della Corte dei Conti. 6. Osservazioni conclusive.
 

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