28/02/2016 – Giardina su delibera Anac 87/2016 e Unadis contro il Comune di Campobasso

Mi riallaccio alla interessante discussione apertasi sul post di … a partire dal provvedimento ANAC sugli incarichi ex art.90 e 110.

Pubblico l’esposto inviato da Unadis contro il Comune di Campobasso e riporto, per chiarezza, il mio intervento nella discussione

La discussione è interessante, anche se in parte fuori tema. Al di là di come si sono svolti i fatti, Anac bacchetta il Comune perché ha fatto un po di casini tra articolo 90 e 110 e poi, già che c’era , segnala ( ipocritamente…) l’omissione di procedure “parodisticamente concorsuali” e di misure farlocche nel PTPC che siano in grado di camuffare la parodia . 

L’ipocrisia sta nel fingere di non vedere che tutto il sistema si sta evolvendo in maniera spinta verso una fiduciarietà degli incarichi dirigenziali , di ruolo e non di ruolo.

La verità è che la battaglia contro questo evidente deragliamento dai principi costituzionali la stiamo perdendo; mi piacerebbe illudermi che qualche giudice avveduto scardini il sistema, ma dall’orizzonte che ci circonda non ho molte speranze .

Certo è che quando con il DL 90 è stata elevata al 30% la quota dei 110 , reperendo prontamente le risorse dalla abolizione dei diritti di rogito, i segretari sono scesi in piazza inusualmente uniti. Che poi la stampa , e qualche collega distratto (non certo in malafede), abbiano letto l’iniziativa come una protesta per i diritti di rogito, non mi sorprende per nulla. Le dichiarazioni rilasciate ed i volantini distribuiti non lasciavano dubbi, ma anche la RAI, che pure era venuta a riprendere la piazza Montecitorio strapiena, preferì non mandare mai in onda il servizio .

Certo è impensabile che il singolo segretario possa opporsi a questo sistema. Si può sconsigliare una amministrazione dal percorrere la strada del 110, ma non si può impedire (e l’impegno dovremo piuttosto dedicarlo a mascherare scelte che molte volte sono calate dall’alto..).

Emblematico è il caso del comune di Campobasso , in cui il segretario ha assecondato la volontà dell’amministrazione nel conferire un incarico ex art.110 con funzioni di organizzazione, indirizzo e controllo e con procedura “parodisticamente concorsuale” (…mi piace troppo la definizione coniata da …), individuato il predestinato , che appena in servizio, ha pensato bene di rivedere l’organizzazione (del resto era nel suo ambito di competenza …) per creare una posizione di direttore generale , in barba ai 49.000 abitanti della città . 

Unadis ha fatto, nel dicembre scorso, un esposto alla Procura della Corte dei Conti del Molise , alla procura presso il tribunale , al prefetto , al Mef, all’Anac… ( per non offendere nessuno !) ( vedo se riesco a pubblicarlo ….)

15 gg fa circa ho reso la mia deposizione ai Carabinieri, incaricato dalla Procura del Tribunale di Campobasso. Non cambierà il corso degli eventi, ma non possiamo continuare a parlarci addosso e stare a guardare.

E proprio davanti a questa deplorevole piega che sta prendendo la pubblica amministrazione, mi fa arrabbiare la rappresentazione dei fatti che è stata data alla gente comune nella fiction del sindaco pescatore. Vi assicuro che non è stato l’orgoglio ferito del segretario a spingermi a scrivere ( ci hanno abolito, di che parliamo?). 

Ma non sottovalutiamo che proprio attraverso le fiction si veicolano messaggi e valori ben definiti. 

La Rai fiction ha delle linee editoriali pubblicate sul sito ( http://www.rai.it/…/ContentItem-90a3232f-5d76-4bd0-80df-49c…) che dimostrano che le narrazioni si pongono obiettivi determinati (“Una linea di produzione che intercetti il futuro” si legge testualmente ). 

La direttrice di Rai fiction è figlia di ex ministro, renziana e viene definita tra le donne più potenti della Rai ( http://www.dagospia.com/…/rin-tin-tinny-donna-piu-potente-r…) .

Il messaggio chiaro che si è fatto passare è che la PA è infestata da fannulloni e solo l’amico del sindaco , scelto fiduciariamente, può risolvere i problemi .

Viviamo nell’era della comunicazione ? Ed allora anche contro questi travisamenti dei fatti dobbiamo combattere .

 

 

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