Dal sito Gianlucabertagna.it

Come era prevedibile, nelle ultime settimane sono giunte a Publika diverse domande su come gestire il PIAO.

Abbiamo provato a riassumerle nelle dieci questioni più scottanti e Augusto Sacchi ha predisposto la risposta.

Come potrete notare le risposte non sono interpretazioni nostre, ma spunti presi esclusivamente dalla disposizione normativa.

Buona lettura.

 

  1. È prevista la “procedura aperta” per l’adozione e approvazione del PIAO?

No. L’articolo 11, comma 1, secondo periodo, del decreto ministeriale 30 giugno 2022, n. 132, per gli enti locali, prevede che il PIAO deve essere approvato dalla giunta.

A legislazione vigente la “procedura aperta” è prevista esclusivamente per l’adozione del Codice di comportamento di ente (ex articolo 54, comma 5, d.lgs. 165/2001).

 

  1. Quali sezioni e sottosezioni del PIAO, vanno previste per gli enti sino a 49 dipendenti?

L’articolo 1, comma 3, del DPR 24 giugno 2022, n. 81, prevede che gli enti “piccoli” sono tenuti al rispetto degli adempimenti stabiliti nel decreto del Ministro della pubblica amministrazione.

Il decreto a cui si fa riferimento è il n. 132/2022 (in vigore dal 22 settembre 2022), il quale,  all’articolo 6, prevede “Modalità semplificate per le pubbliche amministrazioni con meno di cinquanta dipendenti”.

In base all’articolo 6, del d.m. 132/2022, le sezioni da inserire nel PIAO sono:

  • Sezione 1 – Scheda anagrafica dell’amministrazione;

Sottosezione 2.3 – Rischi corruttivi e trasparenza (con semplificazioni rispetto agli enti grandi);

  • Sezione 3:

Sottosezione 3.1 – Struttura organizzativa;

Sottosezione 3.2 – Organizzazione del Lavoro agile;

Sottosezione 3.3 – Piano triennale fabbisogni di personale.

 

  1. Quali sono le scadenze per approvare il PIAO in giunta?

Il termine di scadenza è stabilito nell’articolo 7, comma 1, del d.m. 132/2022 ed è il 31 gennaio di ogni anno, anche se il PIAO ha valenza triennale.

Ogni volta che viene differito il termine di approvazione dei bilanci di previsione il termine dell’articolo 7, comma 1, è differito di trenta giorni successivi a quello di approvazione dei bilanci (art. 8, comma 2, d.m. 132/2022).

 

  1. Entro il 31 gennaio 2023 va approvato il Piano Triennale Prevenzione della Corruzione e Trasparenza?

No. Per gli enti da cinquanta dipendenti in su, l’adempimento del Piano Anticorruzione e Trasparenza (PTPCT) risulta soppresso dall’articolo 1, comma 1, lettera d), del DPR 81/2022. Per gli enti sotto cinquanta dipendenti, si applica l’articolo 6, commi 1 e 2, del d.m. 132/2022, il quale prevede una modalità ulteriormente  semplificata. Per redigere la sottosezione Rischi corruttivi e trasparenza è necessario tenere in debita considerazione gli indirizzi dell’ANAC, contenuti nel PNA 2022/2024 – Parte generale.

 

  1. Dove viene pubblicato il PIAO e quando?

Come illustrato da ANAC nel Paragrafo 3, del PNA 2022/2024, il PIAO, va pubblicato nel sito web dell’amministrazione che lo approva, nella sezione Amministrazione trasparente> Disposizioni generali> Atti generali con link di rimando su Altri contenuti>Prevenzione della corruzione.

Il PIAO va, inoltre, pubblicato nel Portale del Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al link  https://piao.dfp.gov.it/    previa registrazione.

La pubblicazione nel sito web e nel portale deve essere effettuata tempestivamente (quindi: non c’è una scadenza precisa);

  

  1. Il PIAO si può approvare prima del bilancio di previsione?

No. Lo stabilisce l’articolo 8, comma 1, del d.m. 132/2022, laddove prevede (testualmente) che:

1.  Il Piano integrato di attività e organizzazione elaborato ai sensi del presente decreto assicura la coerenza dei propri contenuti ai documenti di programmazione finanziaria, previsti a legislazione vigente per ciascuna delle pubbliche amministrazioni, che ne costituiscono il necessario presupposto.

Anche i successivi commi 2 e 3, del citato articolo 8, del d.m. 132/2022, confermano che il PIAO si deve approvare, come documento integrato, dopo il bilancio di previsione. Per la definizione di cosa significhi la parola “Integrato”, si rimanda al vocabolario della lingua italiana:

Risultante dalla fusione di vari elementi nel quadro di un’organizzazione unificata.

 

 

  1. Nonostante il PIAO, è possibile approvare il Piano Triennale Fabbisogni di Personale con una delibera di giunta, prima del bilancio di previsione, come si faceva negli anni scorsi?

No. Per gli enti sopra cinquanta dipendenti, l’adempimento è stato soppresso dall’articolo 1, comma 1, lettera a), del DPR 81/2022. Per gli enti sotto cinquanta dipendenti, si deve applicare l’articolo 6, comma 3, del d.m. 132/2022 e relativo allegato, che ricomprende l’adempimento all’interno del  PIAO.

 

  1. Chi deve redigere le varie sezioni e sottosezioni del PIAO?

L’articolo 3, comma 1, lettera c), del d.m. 132/2022 prevede espressamente che la sottosezione 2.3 Rischi corruttivi e trasparenza, debba essere redatta dal Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza (RPCT) individuato nell’ente. Per le altre sezioni e sottosezioni non ci sono indicazioni cogenti, ma si ritiene che la competenza possa essere assegnata alle varie strutture apicali, secondo le materie in trattazione, con il coordinamento del segretario comunale o provinciale, qualora presente (ex articolo 97, comma 4, primo periodo del TUEL 267/2000);

 

  1. Ci hanno detto che con il PIAO sono cambiate le modalità di calcolo per le capacità assunzionali dei comuni e delle unioni. È così? 

No. Le norme sulle capacità assunzione degli enti non sono affatto toccate dalla normativa sul PIAO. Pertanto, per i comuni si continua ad applicare:

  • articolo 33, comma 2, del d.l. 34/2019, convertito in legge 58/2019: determinazione della capacità assunzionale dei comuni;
  • d.m. 17 marzo 2020, attuativo dell’articolo 33, comma 2: definizione dei parametri soglia e della capacità assunzionale dei comuni;
  • articolo 1, comma 557 o 562, della legge 296/2006: tetto di spesa di personale in valore assoluto;

Per le unioni dei comuni:

  • articolo 1, comma 229, della legge 208/2015: determinazione del turn-over disponibile;
  • articolo 32, comma 5, del TUEL 267/2000;
  • articolo 1, comma 562, della legge 296/2006: tetto di spesa di personale in valore assoluto.

 

  1. Il termine di approvazione del PIAO è un termine perentorio? Ci sono sanzioni?

Il termine non è perentorio. Sono perentori i termini che, al loro spirare, determinano ineluttabilmente, ex se, la decadenza dal potere di compiere l’atto (partecipazione a bandi di concorso; bandi gare; partecipazioni a bandi; richieste di contributi, eccetera).

Le sanzioni sul PIAO sono previste dall’articolo 10, del d.m. 132/2022 e riguardano disposizioni sanzionatorie precedenti collegate a specifiche materie, ora trasfuse all’interno del PIAO. Le sanzioni sono:

  1. divieto di erogare la retribuzione di risultato ai dirigenti che risultano avere concorso alla mancata adozione del Piano, per omissione o inerzia nell’adempimento dei propri compiti;
  2. divieto di assunzioni di personale o al conferimento di incarichi di consulenza o di collaborazione comunque denominati (sino all’approvazione del PIAO);

sanzione pecuniaria da parte dell’ANAC da 1.000 a 10.000 euro, già prevista per la mancata approvazione del Piano Anticorruzione e Trasparenza.

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