23/04/2019 – Meno fondi ai Comuni per le votazioni

Meno fondi ai Comuni per le votazioni

 22/04/2019 Finanza Locale

Ai fini dell’organizzazione delle prossime Elezioni europee, lo Stato ha stanziato un taglio del 20% per i contributi in genere devoluti ai Comuni. Questa notizia è stata resa nota dalla circolare 6/2019, diffusa dal Ministero dell’Interno. Così Roma ammette un aiuto ben minore alle spese sostenute dai municipi per l’organizzazione delle votazioni del prossimo 26 maggio, collimante alle elezioni amministrative e regionali per diversi enti. Cose sempre sarà il Mef a stabilire l’entità del cofinanziamento, in genere subordinata alla quantificazione delle risorse disponibili.

L’importo stimato dal Viminale per permettere ai sindaci di stilare e programmare la spesa può essere valutato intorno all’80% delle somme assegnate in occasione del referendum del 17 aprile 2016 (sulle trivelle nel mare), al netto del rimborso dei componenti dei seggi elettorali, per i quali è stata emanata la circolare 7/2019. In pratica circa il 20% della somma percepita due anni fa non finirà nel contributo per le casse comunali. L’accredito economico giungerà direttamente ai rispettivi conti di tesoreria: una somma anticipata, e il saldo definitivo che perverrà in base alle spese rendicontate e in seguito alla verifica sulla loro ammissibilità.

Nella circolare 6 viene precisato che il rendiconto ha uno specifico e perentorio termine di trasmissione, calcolato entro i quattro mesi dalla data delle consultazioni, ovvero per il 26 settembre 2019. Gli enti che non rispetteranno la scadenza bloccherà le somme dovute a saldo, impedendone di fatto l’erogazione. Anche i Comuni in ritardo con la certificazione di bilancio e con gli adempimenti della Sose potrebbero vedersi i pagamenti sospesi.

Escluso il trattamento economico dei componenti di seggio, l’importo massimo delle spese che ogni comune si può veder rimborsato è stato deciso da un decreto del Ministero dell’Interno secondo distinti parametri per selezione elettorale e per elettore, calcolati nei limiti delle assegnazioni di bilancio e rispettivamente per una cifra pari al 40 e al 60% sul totale da ripartire. I comuni che hanno fino a 3 selezioni elettorali godranno di una maggiorazione del 40%. Non si potranno in nessun caso godere di integrazioni di sorta alle assegnazioni disposte, quindi le eventuali eccedenze rispetto all’importo massimo, finiranno per gravare sulle casse del Comune stesso.

Articolo di Gianluca Galli

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