23/01/2017 – Personale, negli enti locali la riduzione più forte agli organici

Personale, negli enti locali la riduzione più forte agli organici

di Arturo Bianco

 

Diminuzione del numero dei dipendenti pubblici, in particolare nel comparto regioni ed enti locali; drastico calo del ricorso al conferimento di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, anch’esso particolarmente marcato nelle Autonomie; calo assai elevato del ricorso a incarichi professionali, di studio e consulenza, ma diminuzione più ridotta della relativa spesa;, riduzione dalla spesa del personale del comparto regioni ed enti locali e dei compensi erogati al personale dipendente delle Pa, con la conferma che i dipendenti delle Autonomie sono tra i peggio pagati. Sono questi i principali dati che emergono dal conto annuale del personale del 2015(si veda anche Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 20 gennaio), elaborati sulla base delle informazioni trasmesse alla Ragioneria generale dello Stato entro lo scorso 31 maggio. I dati del 2016 dovranno essere trasmessi entro il mese di maggio 2017 nell’ambito del nuovo conto annuale.

Le dinamiche nei comparti

La lettura di questi numeri risulta particolarmente utile perché fa capire che nell’universo del pubblico impiego le condizioni sono assai diversificate.

I dipendenti pubblici sono calati nel 2015 del 6,9% rispetto a quelli in servizio nel 2007: in valore assoluto la riduzione è di 237.220 dipendenti. La riduzione sarebbe ancora maggiore se non considerassimo il comparto scuola, nel cui il numero degli insegnanti ha determinato nel triennio un aumento in valore assoluto del personale in servizio. La contrazione è ancora più forte in Regioni e Autonomie locali: la differenza tra 2015 e 2007 è del 10,7% e, in valore assoluto, di ben 55.388 unità. Da sottolineare il forte calo registrato nel 2015 rispetto al 2014: 3,9%.

Organici e funzioni

Il comparto è stato dunque interessato da riduzione di personale in misura assai elevata, pur in presenza della conferma dei compiti svolti. Va ricordato che la marcata diminuzione registrata nel 2015 (in valore assoluto 18.702 dipendenti) è dovuta soprattutto alla contrazione del personale degli enti di area vasta, in particolare per l’uso da parte di pressoché tutte le amministrazioni provinciali dello strumento del “prepensionamento”. E va sottolineato che la diminuzione è ancora più marcata tra i dipendenti a tempo indeterminato: la differenza tra il 2015 ed il 2007 registra infatti un saldo negativo dello 11,6% e quella tra il 2015 ed il 2014 una diminuzione del 4%. Non a caso i dati sull’altro personale evidenziano un lieve incremento del loro numero sia in valori percentuali che assoluti. Si deve notare che nel 2015 l’incidenza del personale assunto con contratti flessibili (tempo determinato, contratti di somministrazione, contratti di formazione e lavoro etc) rispetto al personale assunto a tempo indeterminato si è attestato sulla percentuale del 9,2%. Meritevole di segnalazione è la forte riduzione nel processo di stabilizzazione dei lavoratori precari: nel 2015, comprese le assunzioni a tempo indeterminato di ex lavoratori socialmente utili, sono stati registrati 490 casi (la tendenza alla riduzione di queste assunzioni è presente dal 2013), a fronte dei 9.830 del 2008, che è stato l’anno in cui è stato toccato il picco.

I collaboratori

Altro dato da mettere in evidenza è il forte calo del numero dei destinatari di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa: anche questo dato si manifesta in modo maggiore nel comparto Regioni e autonomie locali, in cui si è passati da 34.464 incarichi del 2007 ad appena 4.388 del 2015. In percentuale la riduzione è dell’87%, dato confermato dalla riduzione della relativa spesa che è diminuita dell’86%. Nel complesso delle Pa, nello stesso periodo, il calo degli incarichi è del 54% e della spesa del 57,2%.

Sostanzialmente analogo è il calo degli incarichi professionali, di studio, ricerca e consulenza: negli enti locali nel periodo 2015/2007 la diminuzione è stata di 38.890 unità e, in percentuale del 79%. Si deve sottolineare che nel complesso delle Pa la diminuzione è ancora maggiore: nello stesso periodo essa è infatti pari al 111%. Tale dato è contraddetto dalla diminuzione della relativa spesa: nel periodo considerato infatti la diminuzione è del 14,4% nel comparto regioni ed enti locali, mentre nel complesso delle Pa si registra un aumento del 16%.

Uscite e stipendi

La spesa per il pubblico impiego si è lievemente ridotta nel periodo compreso tra il 2015 e il 20017: in percentuale tale diminuzione è dell’1,9%. La sua diminuzione nel comparto regioni ed autonomie locali è invece del 9,3%, risultato che è collegato al calo del numero dei dipendenti e a quello dei compensi. Basta ricordare che la spesa per i compensi al personale dipendente a tempo indeterminato del comparto regioni e autonomie locali è diminuita del 3,9% rispetto al 2007. Nel complesso delle PA tale spesa è invece aumentata nel periodo 2015/2007 dello 0,2%.

Si conferma la forbice assai marcata tra la retribuzione media dei dipendenti del comparto regioni ed enti locali e quella del pubblico impiego nel suo insieme: In valore assoluto nel 2015 si è registrato, rispettivamente, un trattamento economico annuo di 29,057 e di 34.146 euro. La differenza in percentuale è del 14,9%. E non va dimenticato che per i dipendenti dei Comuni, anche se nel conto annuale del personale questo dato non è stato diffuso, la forbice negativa rispetto alla media del personale pubblico è ancora maggiore.

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