A seguito della indagine della GdF sul conto di una Srl cui faceva capo la conduzione di un locale notturno, era emerso che un appartenente alla stessa forza di polizia, sebbene apparentemente estraneo all’assetto formale della società investigata, deteneva in realtà, in veste di «socio occulto», una partecipazione societaria del 30%, occupandosi inoltre in prima persona della gestione degli interessi societari quale «amministratore di fatto», attività radicalmente inconciliabile con la militanza nella Guardia di Finanza, anche alla luce di quanto specificamente ribadito dall’articolo 894 del codice dell’ordinamento militare.
L’agenzia delle Entrate ha imputato al «socio clandestino» maggiori redditi per oltre 35mila euro di cui 30mila euro circa a titolo di partecipazione pro quota agli utili extracontabili accertati in capo alla società, la restante parte, a titolo di compensi quale amministratore di fatto della Srl.
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