In particolare, l’Associazione propone l’innalzamento della soglia dell’affidamento diretto puro, ovvero l’assegnazione che può avvenire anche senza confronto tra più preventivi, fino ai 100mila euro (attualmente la micro soglia prevista è inferiore ai 40mila euro).
Inoltre suggerisce, la modifica della dispozione prevista dalla lettera b) del secondo comma dell’articolo 36 prevendendo l’affidamento diretto «mediato» dalla valutazione di almeno tre preventivi per lavori compresi nel range di importo tra 150mila e 350mila euro, con conseguente abrogazione dell’attuale lettera c) che prevede la competizione con almeno 10 operatori per lavori compresi nello stesso range.
Le proposte di modifica si rendono necessarie, sottolinea l’Anci, per velocizzare «la realizzazione di investimenti». Obiettivo, quest’ultimo che si può raggiungere solamente, si legge nel documento, «attraverso una più forte semplificazione delle procedure d’appalto cosiddette sotto soglia». Sempre rispettando i criteri della «trasparenza, economicità e rotazione degli inviti».
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