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Danno da tangente per minore qualità o quantità delle opere appaltate
di Katia Sirizzotti
In tema di danno da tangente, è legittima la presunzione della traslazione dell’importo corrisposto al funzionario corrotto (o concussore) da parte del corruttore (o concusso) sul prezzo del bene o servizio, in termini di maggior costo ovvero di minori controlli, con possibili riflessi sulla qualità del servizio, per un importo almeno equivalente al valore dell’illecita dazione, «sulla base del principio basilare per cui una gestione imprenditoriale deve essere ontologicamente finalizzata al conseguimento dell’utile economico» (si veda Corte dei conti, Sezione III centrale appello, n. 642/2016).
Uniformandosi al superiore orientamento il Giudice contabile del Lazio con la sentenza n. 518/2019 ha condannato diversi funzionari di un Ente locale a versare alle casse erariali le somme corrispondenti alle tangenti percepite.
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