Dopo la condanna penale per corruzione scatta quella per danno all’immagine della Pa
di Marco Gennari
“Con la sentenza n. 86/2017 dell’8 giugno 2017, la Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Lombardia … infligge una pesante condanna a un funzionario infedele, che dovrà risarcire mezzo milione di euro a titolo di danno patrimoniale diretto e danno all’immagine, oltre a rivalutazione monetaria e interessi legali…
Dalla lettura della sentenza è agevole desumere che i giudici si sono orientati al massimo rigore per una serie di elementi indicatori che depongono a favore dell’indubbia ed intrinseca gravità dei fatti contestati. Detti elementi riguardano le concrete modalità con cui si è estrinsecato il comportamento del funzionario dell’Agenzia, e si riassumono come segue:a) comportamento socialmente riprovevole dell’imputato; b) ripetitività degli episodi corruttivi; c) impatto negativo sullo stato d’animo e sui sentimenti sia dell’Amministrazione di appartenenza, sia dell’opinione pubblica; d) ampia risonanza degli eventi sugli organi di stampa…”
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