scritto dal collega Massimo Salvemini
La P.A. ai tempi del virus (si fa per ridere…)
Alla ricerca dell’AEQUILIBRIUM sospesi tra Sommi Sacerdoti custodi del Rito e della Forma e P.R. organizzatori di partite di calcetto
Questa emergenza sta causando, oltre ai noti devastanti effetti in termini di contagi e di decessi, forse anche una (D)evoluzione1 del pensiero degli interpreti e degli operatori del Diritto, di cui, peraltro non si avvertiva il bisogno.
E quindi ci troviamo a spaziare tra chi, fedele ed imperituro difensore dei sommi principi del Diritto Romano antico, per concedere il beneficium di tenere una riunione da remoto pretende di allestire preventivamente n sistema di interconnessione degno degli apparati della C.I.A., con dispositivi di riconoscimento dell’iride e apparecchiature per l’esame del DNA in tempo reale (il tutto senza maggiori oneri per la Pubblica Amministrazione, ovviamente); ma c’è anche chi, in nome dei supremi principi costituzionali della “Milano da bere” (fonte sovraordinata a qualsiasi forma di pensiero umano) si spinge, quasi fosse un P.R. di una discoteca, a organizzare le sedute in videoconferenza come se stesse pianificando una partita di calcetto a 5. Peraltro senza rendersi conto che, anche nelle partite di calcetto, è consentito scegliere la strategia e dettare le regole tattiche per la propria squadra, ma non anche per la squadra avversaria (e chi meglio di noi può sapere che, all’interno di un Comune, c’è sempre la squadra avversaria, spesso più di una).
E allora? Allora forse va ricercato l’aequilibrium (non inteso come il petto di tacchino al forno ipocalorico) tra forma e sostanza, tra tradizione e innovazione, tra celerità e rispetto dei diritti delle minoranze, tra speditezza e certezza della azione amministrativa; un aequilibrium che da un lato non stravolga i principi di pubblicità, trasparenza e legalità e dall’altro non ingessi le procedure anche quando si può snellire efficacemente, senza sacrificare diritti primari e nel pieno rispetto del quadro normativo e delle responsabilità personali di ciascuno.
Perché questo coronavirus, quando ne usciremo, non lasci sul campo anche altri “cadaveri” non intesi quali spoglie mortali, ma come obbrobri giuridici che nessun vaccino e nessuna cura potrà facilmente eliminare.
E questa è una nostra responsabilità a cui non possiamo e non dobbiamo abdicare.
1 Il nome “Devo” del noto gruppo New Wave degli anni 70 proviene dal termine “de-evolution” (de-evoluzione), teoria secondo cui l’umanità, invece che continuare ad evolversi, avrebbe cominciato a regredire, come dimostrerebbero le disfunzioni e la mentalità gretta della società americana.
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