Si registrano persino casi di chi impone ad altri, indebitamente, la presenza in servizio, per l’elaborazione di documenti, la sottoscrizione di atti o il confronto su possibili decisioni da assumere.
Tali comportamenti che potrebbero apparire dettati dal senso di dovere verso la propria amministrazione, manifestano invece una grave irresponsabilità e contribuiscono alla propagazione del contagio o comunque non favoriscono il suo rallentamento. Oltre alla personale esposizione al rischio, infatti, mettono in serio pericolo l’incolumità altrui.
Peraltro, tale leggerezza è gravemente irrispettosa nei confronti di tutti quegli operatori che si trovano costretti ad assicurare la loro prestazione senza limiti di orario e in condizioni emergenziali e compromette l’efficienza del servizio sanitario, già messo a dura prova.
INVITIAMO
Tutte le persone che non siano costrette da ragioni di emergenza e non prestino servizi che richiedano la presenza, di volere contribuire all’attività di contrasto alla diffusione del virus, astenendosi dal recarsi in ufficio e a non richiederlo ad altri, senza alcuna reale esigenza.
Lo chiediamo nell’interesse del Paese e per il rispetto che si deve agli operatori impegnati nei servizi indispensabili e soprattutto a tutti quei cittadini che sono stati colpiti dal contagio, anche con il prezzo della propria vita.
Santo Fabiano, Luigi Oliveri, Vito Bonanno, Alberto Barbiero, Simone Chiarelli
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