19/09/2018 – una lettera aperta dell’Associazione Vighenzi

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI

GB. VIGHENZI

 

E se invece di organi straordinari di amministrazione e nuclei della concretezza…

Lettera aperta al Ministro dell’Interno ed al Ministro della Funzione Pubblica

Apprendiamo dalla stampa di un prossimo decreto sicurezza del Ministero dell’Interno che dovrebbe intervenire sul Testo Unico degli enti locali modificando l’art.143 con l’inserimento di un comma 7 bis e l’istituzione di un organo straordinario di amministrazione scelto tra i funzionari del ministero dell’Interno. Contestualmente, sul fronte della Funzione pubblica, ci viene segnalato un ddl che istituisce un nucleo della concretezza con poteri ispettivi nelle PA.

Dobbiamo innanzitutto segnalare che i compiti previsti de iure condendo ben potrebbero essere svolti dai segretari comunali e provinciali che conoscono la normativa degli enti locali, che hanno una competenza professionale pluridisciplinare e rappresentano il perno dell’attività amministrativa locale. I colleghi segretari che si trovano in posizione di disponibilità sono le figure più indicate per assolvere a queste funzioni senza ricorrere a personale ministeriale che ha diversa preparazione professionale.

Ma il discorso che intendiamo rappresentare è di più ampio respiro e vuole guardare al futuro senza indugiare sugli errori del passato, cercando di essere propositivi rispetto a dei progetti di riforma che sembrano aggirare problemi tanto lampanti quanto di urgente soluzione.

Parliamo del ripristino di un serio sistema di controlli esterni e della fissazione di precisi argini al conferimento di incarichi dirigenziali fiduciari. Tale ultima pratica, invocata e attuata in modo massiccio da una certa politica, ha di fatto annullato il principio di separazione delle competenze e per questa via anche il principio costituzionale dell’imparzialità della PA. Lo stesso Consiglio di Stato, nel parere reso il 14.10.2016 sull’infausto schema della c.d. riforma Madia ha giustamente osservato che “una dirigenza pubblica fortemente qualificata e competente, con carriere ispirate alla trasparente selezione, valutazione e progressione, anziché a legami di solidarietà politica, garantisce i cittadini ed i Governi di ogni colore politico, rappresentando l’ossatura di amministrazioni dove si perseguono interessi di tutti e non di una o poche parti”.

D’altro canto il binomio “assenza di controlli esterni e fiduciarietà degli incarichi dirigenziali” comporta l’effetto collaterale di un’abnorme ingerenza della politica nell’amministrazione con esercizio dei poteri di nomina e revoca dei tecnici per motivi legati più alla fedeltà politica che all’effettivo mancato rispetto di obiettivi amministrativi prestabiliti. Si tratta di uno spoil system selvaggio che i segretari comunali e provinciali, per primi fra tutti i dirigenti pubblici, vivono da anni con ovvia mortificazione professionale giacché, purtroppo, in considerazione anche dei problemi richiamati, assicurare la conformità dell’azione amministrativa alle leggi è un’impresa.

In relazione alla categoria dei segretari, inoltre, non si può fare a meno di segnalare:

  • che, pur se gestiti da un Albo collocato presso il Ministero dell’Interno, non si riesce a garantire loro la prescritta formazione e neanche i necessari corsi per l’avanzamento in carriera, per le forti resistenze di ANCI ed UPI che intendono cogestire (o gestire in proprio) queste attività;
  • che il concorso per l’assunzione di n. 224 segretari (numero esiguo rispetto alle necessità dei territori) non è stato ancora bandito nonostante siano già pervenuto il decreto di autorizzazione e la registrazione della Corte dei Conti;
  • che in molte parti d’Italia vi sono numerose sedi vacanti che vengono coperte a scavalco da segretari che spesso non riescono a garantire nemmeno la minima funzionalità degli organi istituzionali (figuriamoci poi una attività amministrativa efficiente, efficace ed economica …).

L’intento di questa nota è di sollecitare il legislatore a rivedere l’intero sistema della dirigenza negli enti locali facendo tesoro del citato parere del Consiglio di Stato.

E’ imminente, peraltro, il giudizio di costituzionalità in relazione a un contenzioso che verte sulla dubbia costituzionalità del sistema di nomina e decadenza del segretario comunale così disciplinato dall’ articolo 99 del TUEL: il processo vede l’associazione Vighenzi costituita ad adiuvandum proprio per sostenere i principi costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa; principi che possono essere perseguiti solo se ciascun dirigente può  legittimamente esercitare le proprie funzioni senza pressioni o condizionamenti.

Rivedere il sistema di nomina e di decadenza dei segretari, e puntellare con le opportune garanzie quello di tutta la dirigenza, potrebbe rendere superflui tutti gli slalom tra autorità indipendenti, organi straordinari di amministrazione e nuclei della concretezza.

Se poi a questo intervento si affiancasse una rivisitazione delle funzioni, delle modalità operative e della strutturazione di Anac, che potrebbe assurgere, con opportune articolazioni regionali, in Autorità con funzioni di controllo preventivo su atti e provvedimenti (obbligatorio per alcune tipologie e facoltativo per altri), i risultati potrebbero non tardare ad arrivare.

Noi crediamo sia possibile una vera riforma ed è anche per questo che abbiamo patrocinato il convegno organizzato dall’Università degli Studi di Brescia su “Il delicato rapporto tra politica e dirigenza nelle pubbliche amministrazioni, tra attuazione del programma politico e garanzie di imparzialità” che si terrà a Brescia il prossimo 5 ottobre cui le SS.LL. sono invitate a partecipare.

Brescia, 18 set. 18

IL PRESIDENTE – Maria Concetta Giardina

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