E’ un falso scusabile confondere il servizio di co.co.co. con il servizio di lavoratore dipendente
Il Supremo Collegio, invece, ha fatte proprie le conclusioni di senso contrario della Corte di Appello.
Va osservato che richiamando gli esiti del procedimento penale, è stato valorizzato solo il passaggio in cui tanto il Pubblico Ministero quanto il GIP hanno sostanzialmente convenuto sul fatto che anche l’uso della miglior diligenza non avrebbe potuto rendere avvertito il X circa l’insussistenza del requisito richiesto dal bando. Ciò emerge chiaramente dai riportati passaggi della sentenza di proscioglimento (v. pagg. 13 e 14) in cui è detto che: “la pregressa esperienza professionale del X poteva, infatti, fargli presumere di essere in possesso del requisito richiesto nei termini di cui tale requisito era richiesto dal bando di concorso” ed è evidenziato che il Comune, prima di assumere in servizio il X, verificò il possesso dei requisiti allegati alla domanda di partecipazione al concorso, visto che la Commissione esaminatrice “attestando la presentazione della necessaria documentazione per dimostrare il possesso dei requisiti prescritti per l’accesso all’impiego, e dunque evidentemente la verifica positiva degli stessi, ha ritenuto l’idoneità di quei documenti a comprovare il possesso di quei requisiti”. Se dunque l’insussistenza in capo al X di uno dei requisiti per l’ammissione al concorso era passata inosservata alla stessa Commissione, e cioè al soggetto istituzionalmente depositario di determinate competenze e conoscenze, era ragionevole escludere che il Garau fosse in condizione di accorgersi di non possedere il titolo richiesto dal bando.
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