la lettera inviata dalla nostra associazione

 

Alla Direzione Rai Fiction

Scriver@i

C.A. Direttore : Eleonora ANDREATTA

Ai Componenti della Commissione di vigilanza dei servizi radio televisivi

 

Ogg.: il sindaco pescatore – una fiction funzionale alla politica dell’attuale Governo.

 

Abbiamo seguito con interesse la fiction televisiva dedicata alla storia del Sindaco Angelo Vassallo trasmessa su Rai1 lunedì 8 febbraio. Si è voluto ricordare la figura di un sindaco che si è battuto per la tutela del suo territorio e che fu ucciso nel 2010 all’inizio del suo quarto mandato.

Il messaggio che la fiction ha fatto passare è quello di una burocrazia scansafatiche e inefficiente, a fronte di una politica volenterosa e onesta.

Non è certo nostra intenzione indagare sul personaggio su cui ruota la vicenda, e neanche dare ascolto a qualche voce dissonante sulla figura del sindaco Vassallo, a cui va tutto il nostro rispetto.

Della fiction però ci infastidisce e ci offende la ricostruzione alterata dei fatti, volta a cavalcare il populismo più bieco, secondo le raffinate tecniche di comunicazione della peggiore politica di oggi. Ci offende il messaggio chiaramente leggibile da chiunque: la Pubblica Amministrazione è infestata da fannulloni ed incompetenti e solo una dirigenza scelta dalla politica è in grado di risollevarne le sorti, guarda caso proprio come prevede la riforma Madia, che a breve troverà, purtroppo, attuazione.

Ecco che il segretario comunale in servizio all’insediamento del sindaco Vassallo è stato rappresentato come una donna assenteista ed arrogante, oltre che ovviamente incompetente e incapace, che viene cacciata per essere sostituita da un professionista di fiducia del sindaco, l’avvocato Gerardo Spira.

Nella realtà, correva l’anno 1995, il segretario comunale, funzionario ministeriale, era un uomo e non fu affatto cacciato ma vinse un concorso per segretario generale e lasciò Pollica per andare a lavorare in un Comune più importante. Il suo successore, Gerardo Spira appunto, era anch’egli un segretario comunale, funzionario pubblico, e non certamente un professionista assoldato dalla politica, come vogliono far credere.

In linea con la politica dell’attuale Governo, la fiction ha dato alla gente, sempre più arrabbiata per uno stato che va a rotoli, dei comodi capri espiatori a cui poter addebitare tutte le responsabilità per una PA inefficiente.

Una regia ed una linea editoriale perfettamente allineate a quella politica che oggi, invece di rafforzare la figura del segretario comunale, storico garante della legalità nei Comuni ed individuato, di recente, quale responsabile anticorruzione, ha preferito abolirlo per sostituirlo con un “dirigente apicale”, su cui il partito dei sindaci invoca il pieno potere di nomina.

Come tutto questo si concili con le linee editoriali dichiarate nel documento pubblicato sul vostro sito, è davvero difficile da comprendere.

A ben vedere, si tratta di quella stessa logica perversa, imperante oggi nel mondo della comunicazione, che vede rappresentare esclusivamente situazioni deprecabili e da condannare legate a dipendenti pubblici, ma quasi del tutto ignorate le connivenze della politica che quelle degenerazioni hanno spesso creato e sostenuto. Quella stessa logica che vede sempre attuale una presunta riforma della pubblica amministrazione e mai una vera riforma dei pubblici amministratori.

Siamo stanchi di essere additati come i primi malfattori , ci ripugna la rappresentazione sessista di un segretario comunale donna assolutamente inventato e che scredita la categoria dei segretari comunali, ci sconcerta il quadro disegnato che scarica sulla dirigenza pubblica tutte le colpe. 

Noi crediamo ancora al dipendente pubblico che la Costituzione vuole al servizio esclusivo della Nazione e non del politico di turno e per questo riteniamo che il messaggio contenuto nella fiction sia palesemente in contrasto con i valori costituzionali. 

Di una cosa però siamo assolutamente certi, e cioè che la Costituzione si può calpestare anche in questo modo, senza alcuna legge di riforma né referendum .

Brescia 17 febbraio ’16

IL PRESIDENTE

Maria Concetta Giardina

 

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