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Sgarbo al Capo dello Stato

Renzi firma in diretta televisiva

una legge non ancora promulgata

di Salvatore Sfrecola

 

Abilissimo nel gestire la comunicazione, stavolta Matteo Renzi ha strafatto, rischiando un richiamo del Quirinale. Infatti, dopo l’approvazione della legge sull’“omicidio stradale” ha sottoscritto il provvedimento dinanzi alle telecamere, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni delle vittime della strada. Sennonché non spetta al Presidente del Consiglio attribuire efficacia alle leggi. La promulgazione, infatti, è atto proprio del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art, 74 della Costituzione, mentre il Presidente del Consiglio “controfirma” la legge in qualità di proponente.

Tuttavia il Capo dello Stato, “prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione” (sempre l’art. 74). Non sarà questo il caso, ma è certo che, con questa firma in diretta televisiva, Renzi ha mancato di rispetto al Capo dello Stato, uno sgarbo che non è solamente una questione di “educazione istituzionale”, per i giuristi “leale collaborazione”, ma rivela un atteggiamento disinvolto che non si addice al suo ruolo istituzionale, in una parola arrogante.

Capisco che la buona educazione, tra le persone e tra le istituzioni, ha perduto da tempo molta dell’importanza che aveva un tempo, ma questo non fa venir meno una “anomalia”, diciamo così, idonea, inoltre, ad ingenerare effetti negativi sui rapporti tra le due autorità.

Da ultimo una osservazione. Nessuno ha tirato il premier per la giacchetta? Neppure il Segretario generale della Presidenza del Consiglio, Paolo Aquilani, un funzionario del Senato trasferitosi a Palazzo Chigi, del quale si dice un gran bene, buon conoscitore delle leggi e delle procedure amministrative, sempre garbato con tutti? Non è stato informato dell’iniziativa del Presidente del Consiglio o questi non lo ha ascoltato? In un caso o nell’altro non va bene. Un tempo I capi di gabinetto (così si chiamava fino al 1988 quello che oggi è il Segretario generale di Palazzo Chigi) avevano anche il compito di mediare tra autorità politica, struttura tecnica e le altre istituzioni dello Stato, guidando Presidenti e Ministri, come fosse un cerimoniale. Non formale, ma capace di stabilire quel clima di leale collaborazione che è preziosa risorsa delle persone e delle istruzioni.

16 marzo 2016

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