16/01/2020 – Segretari, concorsi più veloci – Nelle sedi vacanti funzioni attribuibili al personale interno

La camera approva mozione all’unanimità. Variati: misure urgenti nel Milleproroghe
Segretari, concorsi più veloci – Nelle sedi vacanti funzioni attribuibili al personale interno
di Francesco Cerisano
 
Corsi-concorsi più veloci, accelerazione delle selezioni già programmate (Coa6 e Coa7), possibilità per i sindaci, che non siano riusciti a trovare un segretario per il proprio comune sia nell’albo regionale che tra i segretari cosiddetti «a scavalco», di affidare le funzioni di vicesegretario a un funzionario del proprio o di altri enti che abbia i titoli a partecipare al corso-concorso. E ancora, largo allo scorrimento delle graduatorie in modo da non chiudere la porte agli idonei e incentivi per i segretari che accettino di prestare servizio in più sedi. Sono queste le «misure urgenti» per risolvere il problema della drammatica carenza di segretari comunali che rischia di paralizzare l’attività amministrativa soprattutto dei piccoli comuni, dove si registrano oltre 1.400 sedi vacanti. Misure su cui il governo è al lavoro già da un po’ ma che ora trovano nuova linfa e impulso politico dopo l’approvazione all’unanimità (483 voti favorevoli su altrettanti presenti) da parte dell’aula della camera della mozione unitaria bipartisan (firmata dai deputati Camillo D’Alessandro, Federico Fornaro, Anna Macina, Fabio Melilli, Vito De Filippo, Marco Di Maio, Cosimo Maria Ferri, Giuseppina Occhionero, Daniela Ruffino, Igor Giancarlo Iezzi, Marco Silvestroni) che impegna l’esecutivo a intervenire urgentemente con «un’iniziativa normativa» destinata a confluire nel decreto legge Milleproroghe (dl n.162/2019). La conferma arriva dal sottosegretario al ministero dell’interno Achille Variati che al Viminale sta gestendo il dossier segretari con l’obiettivo di portare a casa quanto prima innanzitutto norme di velocizzazione delle procedure selettive. «Oggi la durata dei concorsi è del tutto sproporzionata rispetto alla domanda di segretari che c’è tra i comuni italiani, se si considera che solo il 40% degli enti locali risulta dotato di tale figura, essenziale presidio di legalità», ha osservato Variati. «Le procedure, che oggi prevedono prima le prove preselettive, poi le prove scritte e infine il corso-concorso vero e proprio della durata di 18 mesi a cui segue il tirocinio sul campo in un comune, vanno snellite riducendo la durata del corso-concorso a pochi mesi, pur garantendo il mantenimento degli standard di professionalità necessari».
Le due selezioni già avviate (il Coa 6 per 294 posti che, dopo la fase preselettiva, ha espletato le prove scritte e il Coa 7 per 171 posti che invece è ritardo) non sono sufficienti a colmare le carenze di organico. Di qui l’idea del governo di non chiudere la porta agli idonei (dando la possibilità ai comuni di attingere alle graduatorie dei concorsi già svolti) e consentire ai sindaci che non sono riusciti a trovare un segretario negli albi regionali e neppure tra quelli «a scavalco» di attribuire le funzioni di vicesegretario ai propri funzionari (o a funzionari di altri comuni) che abbiano i titoli per partecipare al bando del corso-concorso. «Si tratta ovviamente di una soluzione provvisoria perché non può essere questa la via fisiologica per procedere all’assunzione di nuovi segretari», chiarisce l’ex sindaco di Vicenza. In arrivo anche forme di incentivo per i segretari che accetteranno di avere più sedi e l’obbligo di restare nella stessa classe per un periodo minimo di tempo. Una norma, quest’ultima, finalizzata ad evitare la fuga dei segretari dalla fascia C che penalizza i piccoli comuni. La mozione approvata dalla camera impegna, infine, il governo a valutare assieme al Parlamento, possibili forme di sostegno finanziario in favore dei piccoli comuni per la spesa dei segretari. Anche se per questo tipo di incentivi, ha precisato Variati, «bisognerà attendere la prossima legge di bilancio». «Quella uscita da Montecitorio è una forte manifestazione di sensibilità da parte dei parlamentari di tutte le forze verso un’emergenza che da troppi anni pesa sulle spalle dei sindaci e dei cittadini».

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