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Affidamenti diretti per pochi – Solo per i lavori dei comuni fino a 20 mila abitanti

di Francesco Cerisano

“Dietrofront sugli affidamenti diretti di lavori pubblici. Con un clamoroso ripensamento, a pochi giorni dall’entrata in vigore della Manovra che consente, fino al 31 dicembre 2019, l’affidamento diretto (previa consultazione di tre operatori) per i lavori di importo compreso tra 40 mila e 150 mila euro, la maggioranza starebbe già pensando un passo indietro per stringere le maglie degli affidamenti diretti limitandoli ai soli mini-investimenti finanziati dalla legge di bilancio con un fondo di 400 milioni… L’allentamento delle maglie sugli affidamenti si giustificherebbe, solo in questo caso, spiega la relazione all’emendamento al decreto semplificazioni (dl 135/2018) presentato dal capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli, «al fine di rendere realizzabile la condizione di inizio dell’esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019, pena la revoca dello stesso contributo». Oltre a quella sugli affidamenti diretti, i mini-lavori pubblici dei comuni beneficeranno anche di un’altra deroga, potendo essere affidati con procedura negoziata se di importo compreso tra 150 mila e 350 mila euro.

Al di fuori dei mini-investimenti, le due chance di semplificazione, a lungo richieste dai comuni per rilanciare e semplificare il settore degli appalti, non sarebbero più permesse.”

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